di Santina Muzi
Nel pomeriggio di domenica 14 ottobre, nuovamente caldo e soleggiato, il mosto e le castagne di Benano arrostite sul fuoco di legna nella piazzetta antistante la scuola hanno rallegrato le numerose persone accorse all’invito alla festa. Un pomeriggio all’antica, un qualcosa di simile alla festa sull’aia, con l’organetto di Ferretti ad invogliare al ballo. Una festa semplice, improntata alla simpatia e al mangiare sano che ha impegnato tutti gli abitanti del piccolo borgo, una cinquantina di persone, parroco compreso, unite nel nome del paese e nella difesa dell’edificio scolastico affinché non venga venduto ma rimanga a disposizione degli abitanti almeno come centro di aggregazione. Considerato che quasi ovunque sul territorio orvietano i lavatoi pubblici sono stati abbattuti, oltre alla scuola sarebbe bene salvare anche le fontane di Benano, probabilmente le uniche rimaste pressoché integre dopo quelle molto belle di Canonica e delle Bottacce. Se non altro come documento di un passato recente che molti hanno dimenticato. Così l’antico borgo accoccolato intorno al suo castello oltre alla storia antica legata ai Monaldeschi potrà vantare nel tempo anche resti di storia recente quali i manufatti degli anni ‘Sessanta. Senza ignorare un eventuale utilizzo da parte della comunità benanese di una struttura in muratura così particolare