«L’incarico affidatomi è di grande responsabilità, in un momento politico molto critico in cui l’antipolitica e il disgusto verso gli episodi che, quotidianamente, rimbalzano dai televisori direttamente nelle case delle famiglie italiane, che vivono, oggi più che mai, un momento di grande depressione economica, non rendono facile il percorso iniziato tre anni or sono nella nostra Regione». Lo afferma Cristina Calcagni, neo segretario regionale di ApI Umbria, che sottolinea: «Non ci siamo mai scoraggiati né demotivati dai risultati elettorali ottenuti – aggiunge – poiché eravamo consci delle difficoltà che un nuovo piccolo partito avrebbe avuto in un contesto territoriale molto vasto e dispersivo con un numero di abitanti complessivo pari alla città di Torino».
«Abbiamo trovato la via del dialogo con tutte le forze politiche moderate, nella speranza di condividere contenuti programmatici volti a creare nuove alleanze, che ci vedano attori e protagonisti nel futuro del reale cambiamento. Il percorso politico in Umbria – osserva l’esponente di ApI – resta complesso e ancora in salita, ma non per questo impraticabile».
«Oggi – dice Calcagni – abbiamo una grande carta da giocare, siamo persone competenti e capaci che hanno il coraggio di mettere la faccia comunque e sempre, avendo a cuore solo e soltanto la cosa pubblica, il rispetto delle regole, i nostri valori morali ed etici. E’ con questo spirito che accolgo la nomina a segretario regionale sperando di esserne all’altezza, ringraziando il responsabile nazionale organizzativo, Pino Bicchielli, per la sua totale fiducia nei miei confronti, tutti i miei amici di ApI Umbria e tutti i miei concittadini orvietani che, numerosi, mi hanno sempre spronata ad andare avanti».
«In agenda – spiega Calcagni – le primarie di centro sinistra e la candidatura di Bruno Tabacci: persona per bene che ho avuto modo di conoscere ed avere al mio fianco nella tornata amministrativa del 2010 nei comuni umbri che andarono al voto». Tra gli altri punti in agenda: tesseramenti e alleanze; incontri con associazioni e singoli cittadini «nell’ottica dell’umiltà e comprensione – conclude l’esponente di ApI – per ascoltare i loro bisogni, le necessità delle loro famiglie, dei loro figli che, da troppo tempo ormai, attendono una offerta politica qualificata che riesca a traghettare il Paese fuori dalle secche in cui si è arenato».