Riceviamo da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, CIA, Coldiretti, Assomcomercio e pubblichiamo
Le associazioni di categoria confermano fermamente la propria contrarietà all’introduzione della tassa di soggiorno da parte del Comune di Orvieto.
Di fronte alla crisi del settore turistico, dovuto al basso tasso di arrivi e presenze ed all’aumento generale di tasse e tributi, prima di imporre nuove tasse occorre costruire una strategia di promozione del territorio.
Inoltre occorre che le istituzioni dimostrino una maggiore determinazione nel controllare le strutture ricettive che lavorano contravvenendo alle disposizioni normative e che rappresentano un elemento di concorrenza sleale per chi opera nel rispetto delle regole, contribuendo, in questo modo, a far emergere il sommerso che oggi appare ancora molto elevato.
Abbiamo in mente – dicono i rappresentati di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, CIA, Coldiretti, Assomcomercio – alcune proposte per l’amministrazione comunale per migliorare i servizi al turista e la qualità dell’accoglienza non gravando sul bilancio del Comune.
Un esempio per tutti: arrivare ad una programmazione condivisa e per tempo degli eventi culturali del nostro territorio e promuovere incontri mirati con tour operator e agenzie specializzate per operazioni di incoming.
In aggiunta negli altri comuni della Regione si sta ancora discutendo circa l’eventuale applicazione della tassa di soggiorno, anche in quelle realtà che registrano flussi turistici più significativi: quest’ulteriore ed inutile balzello (pressoché irrilevante per le casse comunali) rischia di danneggiare fortemente un settore che può diventare un volano economico ed occupazionale per la città.
E’ utile inoltre sottolineare che molti operatori di altre regioni hanno già presentato ricorso al TAR e, ad esempio, il TAR Veneto, accogliendo il ricorso, ha statuito che l’obbligo di pagamento dell’imposta a carico del gestore sussiste solo nel caso in cui le relative somme gli siano già state corrisposte dall’ospite alloggiato; ne discende che il gestore non è certo sostituto d’imposta e che qualora l’ospite si rifiuti di pagare, la tassa non sussiste o sarà cura degli uffici municipali provvedere alla riscossione direttamente dal turista.