Ha riguardato 122 bambini di 6 anni e 43 ragazzi di 12 anni residenti nei comuni di Allerona, Alviano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone, Orvieto e Porano, il progetto pilota di “Screening per la prevenzione e la salute del cavo orale”. Condotto nei mesi scorsi dall’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) sezione di Terni, in collaborazione con i pediatri di base del Distretto di Orvieto, e sotto l’egida del centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e la Prevenzione Orale dell’Università di Milano e della Prof. Laura Stromhenger (coordinatrice del Centro stesso nonché esperto del Consiglio Superiore di Sanità e supervisore nazionale del gruppo di lavoro per l’elaborazione delle “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”).
Due gli obiettivi della ricerca rivolta ai bambini di 6 e 12 anni dell’orvietano: quello scientifico (l’indagine conoscitiva della incidenza della carie e della malattia parodontale calcolata sulla percentuale più alta possibile di soggetti i cui dati hanno fornito le basi per istaurare protocolli di prevenzione primaria); e quello sociale, per portare gratuitamente i bambini, specie quelli compresi nelle cosiddette fasce svantaggiate, a fare i controlli nel momento giusto del loro sviluppo, per intercettare eventuali patologie attivando così la prevenzione secondaria ed educandoli all’igiene orale.
Una indagine che ha permesso di conoscere lo stato della salute orale nel comprensorio di Orvieto e garantire un’informazione ed una educazione alla prevenzione e all’igiene dentale, secondo le linee guida del Ministero della Salute, sulla base di modelli forniti dall’O.M.S. ed utilizzando la scheda di valutazione semplificata WHO.
I risultati della ricerca, rapportati agli studi già effettuati sul territorio nazionale ed agli obiettivi OMS per l’anno 2015 con le indicazioni strategiche di prevenzione di comunità per la realtà dell’Orvietano, sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso il Comune di Orvieto dal Dr. Armando Fratini coordinatore del progetto per l’ANDI sezione di Terni e i pediatri del distretto di Orvieto, dalla D.ssa Loredana Cosentino rappresentante dei pediatri di famiglia del territorio e dal Sindaco di Orvieto Antonio Concina.
Risultati delle visite odontoiatriche
I gruppi di bambini e ragazzi sono stati visitati dai sanitari hanno seguito procedure standard. I risultati ottenuti non mostrano purtroppo una differenza statisticamente significativa nella prevalenza di carie all’interno dei gruppi di soggetti rispetto ai dati comportamentali rilevati con il questionario, a causa dell’esiguo numero degli stessi, tuttavia hanno ugualmente un grande significato.
Lo studio oltre all’aspetto legato alla prevenzione ha rappresentato il primo tentativo effettuato nel nostro territorio (e nella provincia di Terni) per conoscere lo stato dell’incidenza della carie e della malattia parodontale. Secondo il rapporto dei ricercatori, purtroppo i genitori soprattutto dei ragazzi di 12 anni, non hanno saputo cogliere l’opportunità; mentre i 122 bambini di 6 anni che rappresentano la percentuale del 34% di tutti i bambini dei comuni del territorio, forniscono un indice attendibile dei risultati. Qualora fosse possibile ripetere il progetto, verrebbe coinvolta solo questa classe di età.
Per quel che riguarda i bambini di 6 anni il dmft medio è stato pari a 0.92 con la componente D (che indica l’entità dei denti presenti e cariati) pari a 0.78. La percentuale di soggetti caries free di 6 anni era pari al 61.47%.
Tali dati, sono assolutamente in linea con quanto avvenuto in Europa e quindi con un declino di carie interessante. A questa età tutti i bambini hanno mostrato un buono stato di salute parodontale (come ci si aspettava) con indice CPI compreso tra 0 e 2 (84% dei bambini sano), pertanto l’igiene orale risulta buona.
Per i ragazzi di 12 anni, il dmft medio è stato pari a 1.41 con la componente D pari a 0.58. La percentuale di soggetti caries free di 12 anni è risultata al 58.4%. Anche per i bambini di 12 anni i dati epidemiologici evidenziamo una buona condizione dentoparodontale, in linea con i dati di tutta Europa. Tutti i ragazzi hanno mostrato un discreto stato di salute parodontale con indice CPI compreso tra 0 e 2 con il 37.21% dei ragazzi sano e un rilevante 37.21% degli stessi che mostrava l’indice CPI pari a 2, presentando tartaro alla visita.
Altri dati da evidenziare riguardano il fatto che: 35 bambini di 6 anni (29%) e 8 bambini di 12 anni (19%) non erano mai stati dall’odontoiatra. Dato per il quale, ritengono i ricercatori, il progetto di screening ha avuto un grande significato, anche perché di questo gruppo solo il 50% era caries free, cioè 21 bambini presentavano processi cariosi che sono stati intercettati.
Successivamente, sono stati analizzati e confrontati i dati riguardanti le visite effettuate nel comune di Orvieto con quelle nel suburbio(Ciconia, Sferracavallo e Stazione) e nei piccoli paesi.
I bambini di 6 anni risiedenti nel centro storico del Comune di Orvieto presentavano un buon livello di igiene orale: il dmft era pari a 0.16; caries free era l’84.62% dei soggetti; l’indice CPI mostrava il 61.54% dei soggetti sani, il 30.77% con sanguinamento al sondaggio e il 7.69% non registrato.
I bambini di 6 anni risiedenti a Sferracavallo, Ciconia e Stazione presentavano un discreto livello di igiene orale: il dmft era pari a 0.334; caries free era il 66.67% dei soggetti. L’indice CPI mostrava il 66.67% dei soggetti sani, il 12.5% con sanguinamento al sondaggio, il 12.5% con tartaro e l’8.33 non registrato.
I bambini di 6 anni risiedenti nei piccoli comuni limitrofi presentavano un livello di igiene orale leggermente peggiore rispetto agli altri gruppi: il dmft era pari a 0.59; caries free era solo il 40.63% dei soggetti. L’indice CPI mostrava il 62.5% dei soggetti sani, il 12.5% con sanguinamento al sondaggio e il 25% non registrato.
In conclusione: i dati raccolti evidenziano come la prevalenza di carie per le due fasce di età sia in linea con i dati europei; il confronto nazionale con gli ultimi dati del 2005 ha valori leggermente superiori a quelli quantificati ad Orvieto. Quindi la condizione preventiva è buona. La necessità di attuare programmi di prevenzione e soprattutto di formazione dedicata alle famiglie resta molto attuale e rilevante ed è auspicabile che l’impegno preventivo pediatrico e scolastico continui e venga reso visibile anche presso l’istituzione Comune e la cittadinanza.
Risultati del questionario dei pediatri
I risultati ottenuti non mostrano purtroppo una differenza statisticamente significativa nella prevalenza di carie all’interno dei gruppi di soggetti rispetto ai dati comportamentali rilevati con il questionario, a causa dell’esiguo numero degli stessi, tuttavia hanno ugualmente un grande significato. I dati raccolti mediante il questionario dedicato alle famiglie non sono incoraggianti:
• Bambini di 6 anni: quasi il 10% dei bambini di 6 anni hanno utilizzato il succhiotto intinto nel miele, non lo hanno utilizzato nel 90.4% dei casi. Quasi il 25% ha bevuto camomilla zuccherata non l’hanno mai bevuta il 65.75%. La maggioranza dei bambini (83.55%) consuma succhi di frutta lontano dai pasti senza poi lavarsi i denti, favorendo così un possibile sviluppo di lesioni cariose. Solamente il 6.85% del totale assume con regolarità compresse di fluoro e il 2.74% solo ogni tanto, il restante 90.41% non assume fluoro in compresse. E’ stato riscontrato inoltre che il 19.18% dei bambini di 6 anni lava i denti dopo ogni pasto, mentre il 73.97% lava i denti 2 volte al giorno, ma non dopo ogni singolo pasto. Un dato incoraggiante è che solo 19.18% di bambini hanno avuto una o più lesioni in passato e un buon 78.08% di soggetti che non hanno mai presentato carie in passato.
• Ragazzi di 12 anni: per quel che riguarda i ragazzini di 12 anni solo il 34.48% dei genitori si ricorda di non aver mai fatto bere al figlio camomilla zuccherata, contro il 55.17% che l’ha assunta ogni tanto. L’86.2% dei ragazzini non ha mai utilizzato il succhietto intinto del miele (il restante solo ogni tanto). Il consumo di succhi di frutta è spesso lontano dai pasti (48.3% qualche volta e 24.14% sempre). L’assunzione di compresse al fluoro è irrilevante (89.65%).
Il 51.7% lava i denti dopo ogni singolo pasto solo qualche volta, mentre lo fa il 34.5% dei 12enni orvietani. Il dato rilevante in un’ottica di prevenzione è il 24.14% che ha presentato una o più lesioni cariose, e il 65.5% dei ragazzini che non ha mai presentato carie in passato.
“Con questa importante ricerca – ha detto il Sindaco di Orvieto Antonio Concina – facciamo il punto sul lavoro svolto dai dentisti dell’ANDI e dai Pediatri del territorio per sensibilizzare, dati alla mano, tutti i cittadini e le istituzioni ai vari livelli sull’importanza della prevenzione nella fascia di età tra infanzia e prima adolescenza. La prevenzione è una parola magica in ogni campo, ma nel comparto sanitario e in special modo per le nuove generazioni, lo è ancora di più. Siamo curiosi di sapere i risultati anche per avere come istituzioni locali le giuste indicazioni al fine di favorire la programmazione di nuovi studi socio-sanitari sul nostro territorio. Studi che mettano al centro la salute dei bambini e dei ragazzi e che correggano gli stili di vita delle famiglie”.
“L’iniziativa – ha ricordato il Dr. Armando Fratini – nasce dalla sensibilità degli operatori di ANDI nell’intento di intercettare con la preziosa ed entusiastica collaborazione dei pediatri di Libera Scelta del Distretto di Orvieto, la prevenzione primaria e successivamente la prevenzione secondaria per affrontare la malattia. Abbiamo individuato la fascia dei bambini di 6 anni perché l’analisi su questa fascia di età, oltre a farci conoscere il gradi di incidenza della carie, fornisce alla classe pediatrica di riferimento gli strumenti necessari per valutare la presenza della patologia dento-parodontale, espressione dell’efficacia della attività di prevenzione svolta, e per mettere in atto interventi informativi ed impostare protocolli di prevenzione (rapportati alle concentrazioni di fluoro nelle acque potabili rilevate nei comuni del distretto da parte della Asl) al fine di migliorare le condizioni orali. La fascia di età dei 12 anni è particolarmente importante, invece, poiché si presume che tutti i denti permanenti siano erotti ed è quindi il momento giusto per il controllo generale della carie; in questa fascia di età i risultati rappresentanoun indicatore da confrontare con quello della media Nazionale e col quale ci si potrà tra qualche anno per valutare i benefici dei protocolli di prevenzione attuati; inoltre, fornisce strumenti per proporre interventi di comunità, aventi come obiettivo la promozione della salute orale”.
“Odontoiatri e Pediatri insieme – ha aggiunto – abbiamo così messo in campo un progetto pilota di screening per la prevenzione della salute del cavo orale. Una iniziativa che, anche in un momento di recessione e di difficoltà economiche, attraverso la gratuità dei controlli, dava la possibilità di accedere alla prevenzione soprattutto alle fasce svantaggiate. I pediatri hanno lavorato per motivare i genitori alla partecipazione e alla compilazione di un questionario sulle abitudini alimentari e di igiene orale, per raccogliere tutte le informazioni utili, affinché la prevenzione primaria e la promozione della salute orale favoriscano l’instaurarsi di abitudini preventive di comunità e personali. Le condizioni del cavo orale nei primi anni di vita sono, infatti, il miglior investimento per il mantenimento di buone condizioni dento-parodontali, per tutta la vita e a basso costo, per l’individuo e la comunità. Abbiamo ricercato la collaborazione del Centro di Collaborazione OMS per l’epidemiologia e la prevenzione orale di Milano, sulla base di modelli forniti dall’O.M.S. ed utilizzando la scheda di valutazione dalla WHO, ed abbiamo contattato una delle massime autorità in Italia in tema di prevenzione, la Prof. Laura Strohmenger, dal 1983 Coordinatrice del centro di epidemiologia orale e odontoiatria di comunità dell’OMS presso l’università degli studi di Milano, nominata nel 2006 dal Ministero della Salute esperto del Consiglio Superiore di Sanità e nel 2007 supervisore nazionale del gruppo di lavoro per l’elaborazione di ‘Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva’. La Prof. Strohmenger ha presieduto l’11 giugno 2011 al Palazzo dei Sette la conferenza formativa con la quale abbiamo presentato il progetto, sotto il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Orvieto, Comuni del Comprensorio, Ordine dei Medici di Terni e Lions Club Orvieto. Contesto in cui quasi la totalità degli odontoiatri presenti nei 12 comuni del territorio hanno partecipato, formandosi alla compilazione della scheda di rilevazione del WHO, allo scopo di garantire uniformità di comportamento nella registrazione dei dati. Sponsor del progetto sono state le Acque Minerali ‘Sorgente Tione’ per la sua ideale concentrazione di fluoro 0,89 mg/litro, cioè la dose giornaliera raccomandata dall’OMS nell’età evolutiva, per contrastare l’insorgenza di carie”.
“Concretamente – ha proseguito – nel mese di settembre 2011 sono state inviate ai genitori dei bambini nati nel 2005 e 1999 presenti nelle liste dei Pediatri di Libera Scelta, le lettere esplicative del progetto contenenti la spiegazione del progetto stesso, la lista per ordine alfabetico degli Odontoiatri presso i quali recarsi e la scheda di rilevazione dati WHO da presentare e far compilare. Le visite sono state effettuate tra il 1° ottobre e il 31 dicembre, poi prolungate fino al 31 gennaio di quest’anno. Contestualmente, nello stesso periodo i Pediatri hanno informato e motivato ulteriormente i genitori all’iniziativa e, cosa più importane, hanno fatto compilare un questionario sulle abitudini alimentari e di igiene orale i cui dati in sede di elaborazione dei dati sono stati comparati all’incidenza della carie. Successivamente schede e questionari sono stati raccolti ed inviati al centro di Collaborazione OMS per l’epidemiologia e la prevenzione orale di Milano, dove sono stati elaborati. Oggi sono uno strumento utile che, rapportato agli studi già effettuati sul territorio nazionale ed agli obiettivi OMS per l’anno 2015, può fornirci indicazioni strategiche di prevenzione di comunità per la nostra realtà. Ora vediamo cosa si potrà fare per il 2013”.
“Da questa esperienza – ha detto la D.ssa Loredana Cosentino che ha illustrato i risultati dell’indagine – oltre alla necessità che ci sia un intervento preventivo, è emerso un altro aspetto importante che è l’assoluta importanza di una azione sinergica di più forze professionali. Mi riferisco alla necessaria collaborazione di odontoiatri, igienisti dentali, ginecologi, neonatologi, pediatri, questi ultimi garanti della salute del bambino nella fase della crescita fino alla pubertà. Come pediatri del comprensorio orvietano siamo entrati con entusiasmo in questo progetto assolutamente gratuito e senza investimenti a carico delle famiglie. I dati raccolti ci dicono molto oltre che sulla prevenzione e lo stato di salute del cavo orale nei bambini di 6 e 12 anni, anche sulle abitudini di vita in famiglia. Ci dicono molto anche rispetto alle correlazioni riferite all’obesità. Uno degli obiettivi da riuscire a raggiungere nei prossimi anni, infatti, è la riduzione dell’incidenza dell’obesità e le lesioni cariose, che sono una malattia. L’obiettivo dell’OMS entro il 2015 è quello di raggiungere il 90% dei bambini non affetti da carie. I risultati, ripeto, sono significativi, e l’auspicio è che la ricerca possa proseguire con il coinvolgimento di maggiori soggetti anche istituzionali e le scuole. Il nostro maggiore timore, infatti, è che in un contesto sociale problematico per via della crisi in atto, le famiglie possano tendere ad abbassare la soglia di attenzione su questi problemi. Ma ne va della salute dei figli sia in età giovanile, sia in età adulta”.