“Un atto che impegna il governo a concertare con le associazioni di categoria, i Consorzi di tutela e le imprese del settore, le modalità per la nuova etichettatura elettronica dei prodotti alimentari, introdotti dal Decreto Sviluppo, prevedendo al tempo stesso soluzioni alternative qualora fossimo in presenza di un efficace protocollo di certificazione già in atto e specifici contributi economici per sostenere le aziende nei processi di riconversione”: queste le finalità della risoluzione presentata in Commissione Agricoltura della Camera, dai deputati Pd, Massimo Fiorio e Carlo Emanuele Trappolino.
“I contenuti del provvedimento – sottolineano i due parlamentari del Partito Democratico – raccolgono le indicazioni e le preoccupazioni dei Consorzi di tutela e delle imprese che sono state ascoltate in audizione presso la Commissione Agricoltura. Conla Leggenumero 134 del 7 agosto scorso sono stati infatti introdotti sistemi di etichettatura ‘elettronica’, che verranno definiti nel dettaglio da un apposito decreto ministeriale, per contrastare le pratiche ingannevoli nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità, i cui costi però saranno esclusivamente a carico delle aziende”.
“E’ inevitabile che tali norme creino gravi problematiche economiche ed operative alle molteplici imprese, inserite nell’eccellenza del ‘Made in Italy’ agroalimentare, rischiando inoltre di ripercuotersi sul consumatore finale. Va sottolineato – continuano Fiorio e Trappolino – che le sperimentazioni sull’etichettatura ‘elettronica’ intraprese fino ad oggi sconsigliano tale pratica: sono infatti molte centinaia di milioni le confezioni di prodotti certificati coinvolti ogni anno dal provvedimento”.
“Senza dimenticare – concludono i deputati Pd della Commissioni Agricoltura – che alcuni settori, come quello vitivinicolo, hanno già accordi di filiera che assicurano attraverso l’utilizzo delle ‘fascette’ una certificazione corretta e trasparente a tutela dei consumatori; mentre in altri comparti sono spesso la prevenzione ed i controlli il migliore strumento contro le contraffazioni alimentari”.