Riceviamo da Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Orvieto e pubblichiamo
Il tramonto politico della giunta guidata dal sindaco Antonio Concina è ormai palesata, oltre che da una incapacità sostanziale di gestione della cosa pubblica (si vedano i tentativi di alienazione del patrimonio immobiliare e la mancanza di un serio piano di sviluppo per Orvieto non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale), anche dalle spaccature sempre più evidenti nella maggioranza che la sostiene.
A fronte di tutto questo, non si riesce a scorgere la fine di questo lungo tunnel che ci sta portando sempre più verso lo sgretolamento di tutto quello che Orvieto negli anni era riuscita a diventare, non si riesce cioè ad intravedere la luce di una nuova prospettiva, di un nuovo progetto politico che veda protagonisti tutti quei partiti, movimenti e semplici cittadini che si riconoscono in quella che dovrebbe essere la casa del centrosinistra.
Non vogliamo qui discutere di “Sante Alleanze”; pur apprezzando infatti gli stimoli provenienti dalle “riflessioni” dei consiglieri Moscetti e Mortini, crediamo che non sia più il momento di parlare dei tatticismi politici che per anni hanno governato la nostra città. Crediamo invece che sia necessario rimettere in piedi un movimento che, a partire dalla società civile, riesca a rompere gli steccati delle faide interne dei partiti, a sconvolgere i programmi dei “sapienti” della politica nostrana, mettendo in campo quelle competenze e quelle capacità di cui il nostro territorio non manca e che rappresentano l’unico modo di uscire dal pantano in cui Orvieto è intrappolata ormai da anni.
Per fare questo occorre però che i partiti, e soprattutto le loro classi dirigenti, aprano le loro porte e scendano nelle piazze, per le vie, alla ricerca di una discussione ed un confronto sui temi veri che governano la vita del nostro territorio, per elaborare finalmente quella strategia che possa riportare Orvieto al posto che merita.
Guardiamo con attenzione al prossimo congresso del P.D. di Orvieto, che speriamo riesca a trovare in se stesso le forze per un rinnovamento della classe dirigente che possa essere di stimolo a questo processo politico cittadino, di cui speriamo sia uno degli attori.
Il rischio che si correrebbe se si decidesse di tornare a percorrere la strada della “vecchia” politica, inseguendo compromessi e alleanze volte soltanto alla conservazione (o meglio, alla riconquista) di un potere effimero, è quello di lasciare spazio anche nella nostra città al populismo più becero e improduttivo, quello delle urla che impediscono lo studio, la discussione e la progettazione.
Speriamo che ciò non accada, Sinistra Ecologia e Libertà è pronta a fare la sua parte.