Questa mattina, con grande solerzia, è stato pubblicato il decreto relativo al concorso per i docenti dalla scuola di infanzia a quella superiore di 2° grado.
Mi chiedo, e come me lo stanno facendo in tutta Italia migliaia di precari beffati da anni e anni di governi e ministri incompetenti che hanno pensato unicamente ad infoltire a più non posso le graduatorie ad esaurimento ben sapendo che il numero delle cattedre a ruolo diminuiva costantemente, se il Ministro Profumo si rende conto di quanto sta facendo senza, tra l’altro, una vera opposizione dei sindacati che, invece di occuparsi della sorte di persone prive di prospettive, già si sono organizzati per istituire corsi di preparazione al concorso.
Sono 22 anni che lavoro come docente nelle scuole, laureata, pluriabilitata, con specializzazione nel sostegno e con diplomi e certificazioni di ogni genere.
In questi anni, con l’illusione del ruolo, ho girato mezza Italia fino a Trieste e da tempo sono in cima alla mia graduatoria con una miriade di punti.
Una storia che comporta ogni anno scelte personali e familiari, con pianificazioni che si modificano a seconda dell’arrivo o meno di una chiamata dal Provveditorato o dal dirigente scolastico di turno.
Una storia comune a decine e decine di migliaia di docenti italiani, un migliaio nelle graduatorie della provincia di Terni, che tra l’altro dovranno sottoporsi a prove che non tengono minimamente conto della professionalità acquisita in tanti anni di insegnamento visto che la prova orale prevede una lezione simulata.
Come dire che dopo venti, venticinque anni di metodologie di insegnamento, noi docenti ancora dobbiamo dimostrare di saper tenere una lezione!
Con il concorsone, il Ministro ha pensato di cancellare definitivamente le graduatorie e, con loro, la storia ed i sacrifici che molti di noi, cinquantenni o addirittura sessantenni, hanno fatto e continuano a fare in nome di una meta che ancora oggi rappresenta un miraggio.