Un percorso di confronto per approfondire i temi inerenti il riordino istituzionale cosi come contenuto nella legge 135 sulla cosiddetta Spending Review è stato avviato nei giorni scorsi dall’ assessore regionale Gianluca Rossi con l’obiettivo di coinvolgere tutte le organizzazione sindacali ed economiche nell’approfondimento dei temi riguardanti il riordino istituzionale dell’Umbria e giungere quindi a proposte il più possibile partecipate e condivise. L’assessore Rossi ha così iniziato incontrando le organizzazioni sindacali della CGIL, CISL e UIL, con le qualila Regionedell’Umbria aveva un confronto già aperto su questi temi. “Abbiamo concordato, ha dichiarato l’assessore Rossi, di proseguire il percorso, già condiviso, di confronto sui temi del riordino istituzionale e della semplificazione amministrativa ed istituzionale. Ed a questo proposito insieme alle organizzazioni sindacali abbiamo individuato cinque punti prioritari sui quali proseguiremo la concertazione su queste problematiche”. “La crisi economica e sociale, indica il documento unitario stilato da Regione e sindacati, è la questione prioritaria di intervento. Per contrastarla c’è bisogno di un rinnovato regionalismo poggiato su di una profonda semplificazione amministrativa e istituzionale.
Le riforme realizzate in Umbria, a partire dalle leggi 18 e 8 del 2011, su cui si è avviato un positivo percorso di concertazione, vanno rafforzate e potenziate, anche alla luce delle problematiche inerenti la gestione delle politiche del personale e della fiscalità locale al fine di raggiungere anche l’obiettivo di un “patto interistituzionale”.
L’assessore Rossi e le organizzazioni sindacali hanno inoltre evidenziato che “è necessario un assetto statale decentrato e policentrico, nel quale sia chiaro e delineato il concetto di “sistema” che presuppone un protagonismo reale dei territori ed una partecipazione diretta delle comunità locali anche in un più avanzato e condiviso quadro di sussidiarietà. Anche per queste motivazioni va perseguita fino in fondo la scelta del riordino territoriale delle province e l’associazionismo comunale in ordine alle funzioni fondamentali dei comuni, in una visione dell’Umbria maggiormente coesa e, conclude il comunicato, va mantenuta una organizzazione duale degli organi periferici dello Stato”.