Un racconto-spettacolo scritto e raccontato da Guido Barlozzetti, con il contrabbasso di Enzo Pietropaoli, le invenzioni gastronomiche di Fabio Campoli e gli interventi visivi di Massimo Achilli.
“Pensieri da mangiare/ovverosia di come i filosofi mangiando si fecero venire delle idee” vuole raccontare un paradosso: la relazione tra il modo di mangiare dei filosofi e i pensieri che ci hanno lasciato. “L’uomo è ciò che mangia”, come ha detto Ludwig Feuerbach, o invece la meditazione procede per proprio conto, indipendentemente dallo stomaco? E le abitudini gastronomiche che i filosofi hanno avuto ci possono dire qualcosa sui pensieri che sono spuntati nella loro testa? Platone amava i fichi secchi, il mondo delle idee ne avrà risentito? Kant era goloso di merluzzi, il giudizio sinetico a priori ne sarà stato inflenzato? Benedetto Croce non rinunciava alla pastasciutta, Ludwiig Wittegenstein non andava oltre i fiocchi d’avena.. Guido Barlozzrtti priva a raccontare questa storia, ripercorrendone alcuni momenti fondamentali, almeno quelli che a lui sono sembrati così, da Platone a Cartesio, da Tommaso d’Aquino a Nietzsche, dai futuristi a Sartre. Con lui, il contrabbasso di Enzo Pietropaoli, a contrappuntare e accompagnare, le invenzioni gastronomiche di Fabio Campoli che per ognuno dei filosofi interpellati darà un suo pensiero gastronomico e gli interventi visivi di Massimo Achilli. Un itinerario che vuole essere giocoso e documentato, per cercare di capire quale sia il cinfine tra il corpo e la mente, il pensiero e la digestione.
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