di ufficio stampa comitato
Giovedì 13 settembre 2012, a S. Giovenale, i comitati cittadini che organizzano eventi ed attività nel comprensorio comunale orvietano hanno incontrato il Comitato “Orvieto Città del Corpus Domini”.
L’iniziativa, promossa dal dott.Armando Fratini(tra l’altro, organizzatore della Staffetta del Corpus Domini), ha raccolto l’adesione corale dei rappresentanti delle comunità cittadine, da Sugano a Corbara, da Rocca Ripesena alla Colonnetta di Prodo, da Osarella a Torre San Severo, da Bagni alla Gabelletta, a Sant’Anna di Orvieto Scalo, Tamburino, Sferracavallo, Canonica, Ciconia, Morrano, Bagni, Mossa del Palio, Tordimonte, Bardano, Capretta, Padella, San Giovenale, La Cava, San Giuseppe, San Domenico, Sant’Andrea. La Svolta, Fossatello, Benano e Canale, informati.
Ha introdotto Silvio Manglaviti, presente per il Comitato “Orvieto Città del Corpus Domini” con Gian Luca Foresi, ribadendo quanto già annunciato nell’iniziativa pubblica del 26 giugno scorso al Palazzo dei Sette, circa l’ormai non più derogabile necessità di promuovere la nostra città attraverso un “brand” chiaro, riconoscibile e culturalmente ben definito (come, ad esempio, San Francesco per Assisi o il Palio per Siena), aderente cioè all’identità culturale propria della comunità orvietana che deriva dalla storia e dalla tradizione: il Corpus Domini. Al riguardo, il dott. Marco Sciarra ha evidenziato l’impegno precedentemente profuso in materia proprio di cultura identitaria orvietana finalizzata allo sviluppo turistico, con il Forum e le tante proposte progettuali mirate a porre in risalto le risorse culturali di cui Orvieto è particolarmente ricca. Fratini ha portato all’attenzione dei presenti l’idea di un Comitato Cittadino dei Quartieri che riunisca tutte le anime culturali del vasto territorio comunale. I Quartieri orvietani, Corsica, Olmo, Serancia e Stella, che si originano nel quadrivio alla Torre del Moro, si spingono infatti oltre il limite rupestre dell’acropoli fino ai confini amministrativi, seguendo le principali direttrici viarie. Ferme restando tutte le iniziative (feste, sagre, ecc.) che ciascun comitato attua localmente, questa oggettiva divisione amministrativa può diventare forza promotrice incentrata sulle principali feste del Corpus Domini e dell’Assunta, coagulando idee e proposte per un ulteriore e proficuo sviluppo turistico della nostra città. In proposito, l’Associazione Lea Pacini (presente con Alberto Bellini), il Comitato Staffetta dei Quartieri, e l’Associazione Corrado Spatola hanno sottoscritto apposita richiesta all’ufficio Toponomastica del Comune, affinché sia valutata l’opportunità di apporre i simboli dei quartieri in tutte le località del Comune. Un incontro importante e bellissimo fra “bella gente di Orvieto” – ha sottolineato l’imprenditore Stefano Carletti, che ha ospitato l’iniziativa e sottoposto ai convenuti l’idea già portata alla vicesindaco Tardani di lanciare da Orvieto un’immagine di civiltà partendo dalla raccolta differenziata degli olii esausti – che testimonia la volontà dei cittadini di fare qualcosa in più per la propria città, unendo in comune sforzi e progettualità intorno al totem, all’identità culturale del luogo dove fu istituito il Corpus Domini; perché, ha rimarcato Manglaviti, Orvieto possa mostrare la propria natura “Gestalt”, dove il tutto è superiore alla somma delle singole componenti.
Cosa è il Libero comitato civico “Orvieto Città del Corpus Domini
di Silvio Manglaviti
Comitato, soggetto di iniziativa popolare aperto a chiunque voglia impegnarsi fattivamente per portare un ulteriore proprio contributo, di idee, materiale e creativo alla vita culturale della nostra città, è soltanto una voce, che nasce nel cuore, ispirata dalla memoria. L’evento storico dell’istituzione, da Orvieto con la bolla “Transiturus de hoc mundo”, in data 11 agosto 1264, della solennità del Corpus et Sanguis Domini ad opera di papa Urbano IV, residente con la propria corte sulla Rupe (la maggiore tra le ricorrenze del mondo cristiano) ne costituisce presupposto e pretesto: è un atto di “preghiera laica”. Ancora oggi si celebra il Corpus Domini dimenticando spesso il luogo in cui fu sancito e il lungo e complesso cammino istitutivo. Questo evento non è faccenda solo di chiesa! È storia di una comunità, quella orvietana e prescinde dalle fedi e dalle confessioni, dai credi e dai non credi. È il nostro “San Francesco di Assisi”, il nostro “Palio di Siena”, per dire di analoghi ‘marchi D.O.C.’ che altro non sono poi che totem chiaramente ed inequivocabilmente individuabili e riconoscibili dalla comunità locale e da quella internazionale. Orvieto è poi tante cose. Copiose le messi culturali, storiche, artistiche, ambientali, paesaggistiche, di cui è ricca: Duomo e Pozzo ne sono le testimonianze più note ed evidenti. Eppur, tuttavia, tante immense risorse a disposizione paiono insufficienti a garantire alla nostra realtà il mantenimento di un costante alto livello qualitativo di interesse e fruizione, relegando Orvieto al ruolo – immeritato e perciò frustrante – di una men che fugace sangimignanizzazione (dove invece quel caruccio borgo turrito equivale ad un nostro quartiere) da turismo ‘mordi e fuggi’. Per una città con la storia trimillenaria di Orvieto non è possibile né giustificabile, plausibile e sostenibile. Abbiamo un obbligo morale, un dovere da rispettare. Siamo la Città del Corpus Domini. Che è stata capoluogo di provincia dello Stato Pontificio. Che per secoli è stata ripetutamente residenza papale. Che è stata tra le principali polis etrusche – Velsna – sede dell’originario santuario federale detto dai romani Fanum Voltumnae. Eludere con sussiego, sufficienza, indifferenza, arroganza, e non riconoscere queste prerogative è stato ed è un delitto culturale. Tartufismo intellettuale. Cattivi e perniciosi maestri i praticanti. La decadente marginalizzazione di Orvieto deriva anche dalla perdita della propria coscienza identitaria, dalla mancata coltivazione della memoria. Non valorizzare la propria identità culturale porta alla perdita della dignità. La mancanza di dignità espone alla mercè di altri soggetti concorrenti o interessati. Il Comitato intende promuovere il recupero di questa atavica dignità orvietana. Come? Stimolando innanzitutto le coscienze; le memorie e la memoria collettiva, attraverso la divulgazione della storia e della cultura relative alla nostra città e all’ambito territoriale che ad essa ha fatto, faceva e fa riferimento. Per recuperare la dignità che ci compete dall’identità culturale e che ci appartiene serve però l’impegno di tanti. Tanti già fanno tanto. Un tanto, però, sovente limitato al proprio recinto. Il Comitato è anche un soggetto culturale ad ampio spettro. Come tale si rivolge al Popolo, alla comunità, alle comunità ed ai territori, che sono espressione e campi di prova di cittadini consapevoli e responsabili. Occorre superare le barriere che impediscono di accedere e di confrontarsi liberamente negli infiniti Luoghi della Cultura. Personalismi ed interessi particolari, di vario genere, tendono a blindare le iniziative culturali riducendole a greppie da sfruttare per propri tornaconti, inducendo e generando gelosie, invidie, divisioni, indifferenze, disconferme. Orvieto Comunità e storico Territorio possiedono risorse e potenzialità tali da far fruttare i talenti che la Storia propizia ci ha gratuitamente donato e di cui siamo Tutti responsabili nei confronti delle generazioni presenti e future. La Cultura non può essere blindata né riservata, asservita a qualcuno in particolare. Così, Orvieto. Bene comune, riferimento geostorico di una vasta regione naturale fatta di tante realtà territoriali ed amministrative che l’essere umano ha voluto separare per depotenziare e rendere sterile: ma invano. Orvieto, le forze unite e sinergiche della comunità, DEVONO riprendersi la propria memoria, la propria storia, quali fondamenta nel presente del futuro che le spetta; non importa in quale contesto amministrativo, ma consapevoli di quell’antico ruolo quale polo civico di riferimento territoriale. E la forza morale sta nella coscienza della propria identità culturale, nella volontà di unire, mettere in comune idee e azioni. Obiettivo: riportare Orvieto nel ruolo che le è proprio e congeniale dalla Storia e posizione geografica, di ponte privilegiato tra Umbria e Tuscia. Questo è il tempo per poterlo fare.
IDEE E PROPOSTE:
1)- LA NOSTRA FESTA COMUNE: DAL CORPUS DOMINI ALL’ASSUNTA. PROGETTO CULTURALE:
in coordinamento con Ass.ne “Lea Pacini”, Comitati delle “Frazioni”, Parrocchiali, Quartieri, soggetti e promotori di iniziative culturali, artistiche, ludiche e turistiche. Divulgazione didattica nelle scuole.
2)- REALIZZAZIONE DI CARTELLONISTICA STRADALE PROMOZIONALE:
– orvieto città del corpus domini –
in questa città, orvieto, 750 anni fa: l’11 agosto 1264, papa urbano iv
promulgò per tutto l’universo cristiano la bolla transiturus de hoc mundo
con la quale siistituiva la solennitàdelcorpus et sanguis domini.
– orvieto, ponte tra umbria e tuscia, storica residenza pontificia –
orvieto è stata più volte residenza del successore di pietro:
sede alternativa a quella vaticana, spesso per necessità e sicurezza.
diversi pontefici hanno scelto di risiedere con le proprie corti sulla rupe
– orvieto: etrusca velsna, sede del fanum voltumnae –
presso velsna, orvieto etrusca, sorgeva
il fanum voltumnae, santuario federale d’etruria
di cui volsinii, denominazione latina, era capoluogo riconosciuto
– orvieto città santuario: dal fanum al corporale –
ad orvieto, 750 anni fa,la tradizione tramandache fossero portate a papa urbano iv
le reliquie del miracolo eucaristico di bolsena, parte della diocesi orvietana,
e che le stesse, con il santissimo, fossero esposte nella solenne processione del corpus domini
orvieto città del corpus domini. ETRUSCA VELSNA, SEDE PAPALE
– CUSTODE DEl corporale DEL MIRACOLO EUCARISTICO DI BOLSENA –
ED IN VIRTù DI QUESTO IN RETE con BOLSENA, torino, praga, liegi, lione, bognanco, GERUSALEMME
3)- ISTITUZIONE di «CultOr. CENACOLO CULTURALE ORVIETANO “Pericle Perali – Mηδὲν ἄγαν”».
Un luogo della mente e del cuore, un luogo anche fisico, materiale, aperto, accessibile, accogliente e disponibile, che promuova incontri, scambi, impressioni culturali in ogni campo ed argomento, magari corroborati da un bicchiere d’Orvieto di cantina o nel convivio. Una rivista di cultura per Tutti, stampata e online, leggera e semplice, divulgativa e comprensibile, onesta intellettualmente e scientificamente.
4)- REALIZZAZIONE PIATTAFORMA WEB: “HUB VETUS_Documentation&Research”.
Luogo ultrafisico e virtuale, supportato ed interagente con la comunità culturale, scientifica ed accademica internazionale (Università, Enti, Musei), per la raccolta e fruizione di fonti e documenti su Orvieto, come laboratorio sperimentale di ricerca sulla memoria delle comunità, dei territori e dell’identità culturale.
5)- CONTATTI CON COMUNITà GEMELLE DI LIEGI E GERUSALEMME (TORINO, BOGNANCO, LIONE), SUL COMUNE BENE IDENTITARIO CULTURALE DEL “CORPUS DOMINI”.
6)- PROMOZIONE DI PROGETTI EDITORIALI E MULTIMEDIALI SUL “CORPUS DOMINI”.
Pubblicazioni e documentari sul percorso geostorico istitutivo del Corpus Domini.
ORVIETO HA TUTTO. BASTA NON SPRECARE LE RISORSE CHE SERVONO E CHE SONO PRONTE E DISPONIBILI, COORDINANDO PROGETTI E AZIONI
Orvieto e Territorio Orvietano storico al centro:
nel mondo, in Europa, in Italia.
Il nostro stare bene passa attraverso il bene di tutta e di tutte le comunità.