Còncina dice spesso che sei inaffidabile, qualche volta direttamente, altre volte ti assimila all’inaffidabile Gialletti, altre Gialletti a te”.
Giuseppe Germani, capogruppo del PD orvietano, risponde con inconsueto piglio aggressivo all’affermazione con cui apriamo un incontro con lui.
“Còncina dice tante cose e si contraddice spesso, oltre ad esprimere giudizi di merito sulle persone con grande facilità. Soffre della sindrome di lesa maestà: della serie, ‘come osi contraddirmi’. Sta di fatto che se sei d’accordo con lui sei affidabile, altrimenti no. Se sostieni le proposte dell’Amministrazione allora lavori per la città, se non condividi sei uno con ‘Schadenfreude’. Questa è l’ultima delle sue trovate. Usa spesso slogan e frasi ad effetto, lo fa per ben impressionare: basta ricordare ‘l’effetto teaser’ per annunciare il nuovo piano del traffico, un fallimento, o ‘El fine del Mundo al Centro del Mondo’ con cui presentò l’anno scorso il Festival di Ushuaia e tenne la scena politica per mesi, altro fallimento totale. Quest’anno negli auguri di ferragosto agli orvietani non è riuscito, come al solito, a trattenere la polemica e del tutto inopportunamente ha tirato fuori l’espressione tedesca ‘Schadenfreude’ per spiegare che ci sono in città coloro che provano ‘compiacimento, piacere per le disgrazie altrui, che spesso si manifesta in dichiarazioni velleitarie o maligne’. Insomma, vuol dire che chi non è con lui ‘gufa’ affinché le cose vadano male, dimenticando che qui noi viviamo, lavoriamo, abbiamo le nostre famiglie, figuriamoci se abbiamo interesse a che le cose vadano male.
Lo spazio per collaborare con questa Amministrazione non c’è più e in undici incontri tenuti con la gente durante la Festa Democratica questa situazione è emersa con grande chiarezza”.
Giuseppe Germani fa suonare le trombe del PD ad annunciare la battaglia d’Autunno. “Serve decisione, non si può più procrastinare” è la parola d’ordine, lanciata a quanti sembrano riavvicinarsi al PD ed al bel gruppo di giovani che trova in quel partito motivi di impegno. “Durante gli incontri della Festa Democratica, nel partito e con gli orvietani – continua il capogruppo – sono stati affrontati molti temi ma in particolare si è parlato dello sviluppo della città e della necessità di costruire un’alternativa per colmare il vuoto di speranza che c’è nel Paese ed ancora più ad Orvieto. Un nuovo assetto della città, una politica per incrementare il turismo, lo sviluppo economico, le questioni dell’occupazione e dell’ambiente, tutti temi affrontati con grande passione ed impegno. Ne è uscita un’idea di città, così come la vorrebbe la gente, e su questa idea stiamo lavorando. C’è nella collettività una diffusa convinzione che questa amministrazione abbia fallito i suoi obiettivi, che le promesse della campagna elettorale siano state largamente disattese e che ‘rinnovamento e metodo’ sia stato solo uno slogan vuoto di contenuto. Il prossimo congresso del PD sarà un’occasione ulteriore di approfondimento”.
Il congresso, dopo il commissariamento del PD, in una confusione politica nazionale che si acuisce ulteriormente, ad Orvieto sarà scontro?
“Perché dovrebbe. Mi auguro proprio che sia al contrario un proficuo confronto. Oggi la situazione è necessariamente di passaggio e il congresso di ottobre definirà l’assetto del PD e i contenuti per un’azione di recupero nonché il percorso per la preparazione delle elezioni amministrative.
Avete un compito arduo. In un PD in cui ancora razzolano e beccano uomini vecchi di politica, anche se giovani di età, penso a Mocio, Trappolino e alla loro cordata, che speranza hanno i giovani di pensiero e d’anima, quelli che non sono ex di nulla?
“Avranno il posto che sapranno guadagnarsi, insieme ai più ‘vecchi come il sottoscritto ’ che dimostreranno di saper lavorare insieme senza essere capibastone di correnti locali o nazionali. Ad Orvieto, oltre a contribuire alla formazione del PD nazionale, abbiamo anche un altro compito: sconfiggere questo centrodestra velleitario e presuntuoso. Ce la faremo, perché noi stiamo in mezzo alla gente, sappiamo farci carico dei loro problemi, per cultura politica ed esperienza. Proprio in questi ultimi tre anni di vita amministrativa gli orvietani hanno potuto meglio rendersi conto di questo e noi dei nostri errori. In fondo il Sindaco Còncina a qualcosa è stato utile”.
Negli ultimi giorni, di fronte alla difficoltà di chiudere il bilancio e alla posizione di confronto serrato assunta da Ranchino, la maggioranza sembra traballare e il sindaco ha espresso dubbi sull’esistenza della maggioranza.
Le difficoltà del sindaco sono ovvie –risponde Germani-e la sua preoccupazione è comprensibile e giustificata. Il rischio di galleggiare ancora per un anno e mezzo sarebbe letale per Orvieto, per tutti, al di là delle posizioni politiche. Còncina ha il dovere di verificare se ha un programma e la capacità di realizzarlo almeno sui 4-5 punti chiave: Bilancio, Piave, sviluppo, infrastrutture, manutenzione, servizi primari. Se ha la possibilità di governare, noi saremo un’opposizione attenta e senza sconti, ma collaboreremo per quello che ci sembrerà utile e giusto. Ma se non si sceglie per evitare il rischio di rompere la zoppicante coalizione di governo cittadino, sarà peggio per tutti, anche per noi, perché i cittadini non capiranno e puniranno l’ intera classe politica. Noi agiremo perché questo non accada.