E in libreria “1270”, per i tipi di HI FI di Roma, il romanzo di Giuseppe Mazzi, orvietano, professore di storia e filosofia presso il liceo scientifico per molti anni.
“Una fede forte non è tale perché si trova accanto a una ragione debole, ma una ragione altrettanto forte. San Tommaso è a Parigi sulla cattedra di teologia, Luigi IX si prepara per una nuova crociata disastrosa; Tempier, vescovo di Parigi, è alle prese con temi dottrinali in odore di eresia. Nel contempo, a Bagdad sono trascorsi dodici anni dalla conquista mongola e la città si sta lentamente risollevando; al Cairo Bayrbas consolida il suo potere, strappa Damasco ai mongoli e si appresta a sostenere l’esercito cristiano. Questo il quadro nel quale si svolgono le vicende parallele di Gaunilone e Ibrahim, ma sarebbe un errore considerare lo scrittto solo una ricognizione storica, perché esso è essenzialmente un romanzo filosofico. L’autore, infatti, ha voluto cogliere i nodi filosofici e teologici che hanno segnato un’epoca e determinato la progressiva divaricazione, tristemente attuale, tra mondo occidentale e mondo islamico”.
Qui l’intervista all’autore