Venerdì scorso, era il 7 settembre, era convocata la commissione comunale dei capigruppo per discutere delle dimissioni dall’ufficio di presidenza di Annarita Mortini.
Una questione di valenza politica che finirà con l’accettazione da parte del consiglio delle dimissioni e il rifiuto del centrosinistra di ricoprire quel posto, a sottolineare la rottura di ogni forma di collaborazione tra i due schieramenti.
Era presente il sindaco, che è stato interpellato dai consiglieri sullo stato dell’arte del bilancio 2012.
La giunta ancora non lo ha approvato e non si sa se c’è la maggioranza per approvarlo.
Parole di Còncina raccolte da più presenti, insieme alla considerazione che, se si fosse verificato questo azzoppamento dell’anatra, lui avrebbe tratto le ovvie conclusioni. Insomma, si sarebbe dimesso.
La questione del bilancio 2012 aveva già comportato l’allontanamento di Piergiorgio Pizzo dal ruolo di deus ex machina delle stangate all’orvietana, che sembra aver assunto con entusiasmo l’assessore vero Romiti. In questa tribolata situazione ci si è messo anche Angelo Ranchino, che ha chiesto alla giunta di studiare entrate e non soltanto aumentare le tasse.
Mancherebbero oltre 600mila euro, chi dice più chi meno, ma comunque non si sa da quale cilindro tirarli fuori. Vedremo se lo stregone Maurizio Romiti, rispetto al suo apprendista Pizzo, saprà fare meglio.
Intanto gli orvietani tengono le mani in tasca, per proteggere il poco rimasto e fare gli scongiuri. (D.F.)
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