Non so se capita anche ad altre frazioni del comune di Orvieto, ma a noi è successo: Orvieto si è dimenticato che Benano è una Frazione del suo Comune. Può apparire strano, ma è così. Mi rendo conto che in tutte le famiglie ci possono essere figli e figliastri, ma è difficile, tranne fatti eclatanti, che un genitore si dimentichi completamente di un figlio. Badate bene quel “completamente” va inteso nel senso di contemplare solo quell’ordinaria amministrazione appena sufficiente che è parte di una prassi in cui alla frazione si cambia una lampadina, quando qualcuno lo chiede, oppure si pulisce la strada in vista della festa della Madonna della Neve.
Insomma come quando distrattamente il genitore chiede al figliastro come è andata a scuola, ma sta già pensando ad altro.
Sappiamo infatti che il Comune ha tanti pensieri e pochi soldi, ma anche un padre distratto e con i pensieri, quando gli fanno notare che il “figliastro” ha completamente consumato il cappotto, si sente costretto a rimediare un po’ di soldi per comprargliene un’altro nuovo. Anche se naturalmente non di marca.
I bisogni impellenti dei propri figli, se non si è proprio genitori snaturati, in qualche maniera vanno risolti. Ed infatti Benano in primis ha bisogno di un cappotto nuovo, ha bisogno cioè di scaldarsi non più con il GPL (ormai molto costoso), ma con il ben più economico metano la cui linea passa a soli cinquecento metri dal paese e non si capisce perché non sia stato allacciato fin dall’inizio.
Oggi però, a parte le sane logiche del risparmio che un buon padre di famiglia dovrebbe non solo apprezzare, ma farle proprie e metterle in pratica, Benano è abitata da persone molto fiere e dignitose, ma che spesso vivono con modeste pensioni e giustamente non capiscono perché, per scaldarsi, se la debbano spendere pressoché per intero o fare faticose peripezie, alla loro età e con qualche by-pass coronarico, con la legna da ardere. Ma i Benanesi, nella loro concretezza, hanno pure più volte manifestato l’intenzione di contribuire alle spese per avere il metano: niente da fare, papà-Comune di Orvieto è distratto, pensa ad altre cose, va a periodi.
Eppure abbiamo cercato di attirare la sua attenzione: si è dimesso il Consiglio di Zona (e ne è rimasto sprovvisto), abbiamo raccolto firme ed inviato petizioni, mandato mail: niente! In Comune pensano ad altro, fanno finta che non sia successo nulla (o forse non è veramente successo nulla considerato che per questa giunta le frazioni, o almeno alcune, non esistono).
Eppure ci sono delle regole da rispettare nei rapporti tra cittadini e comune, niente da fare. Neanche per avere l’acqua potabile nella valle si è scomodato nessuno, forse perché chi dovrebbe farlo a casa sua l’acqua potabile ce l’ha.
La Regionesta spendendo fior di quattrini per potenziare gli acquedotti, però a Benano non ci pensa nessuno ed anche qui sono disposti i diretti interessati a contribuire. Grosse tubazioni sfiorano la valle, un mezzo acquedotto già c’è, si tratterebbe solo di prolungarlo: niente, Benano non esiste.
Chissà, forse perché in passato è stato l’unico seggio elettorale d’Italia che non ha dato un solo voto a Berlusconi? Non credo neanche questo, nelle famiglie numerose non sempre tutti i figli sono “piez’ e core”. In questo periodo infatti è un altro il figlio in auge, anzi una figlia: Rocca Ripesena. Per lei si sono ben scomodati in Comune, riunioni, assemblee, addirittura due Conferenze di Servizi per cambiare il piano regolatore e destinare grandi cubature all’edilizia sottola Rocca, e poi progetti, carte che vanno e che vengono, alcune sono sembrate addirittura fatte apposta, insomma un impegno grande per questa figlia prediletta a cui, evidentemente, si è pensato ad un suo futuro luccicante, da “velina”. Fatto di grandi alberghi, movimento, chiasso notturno, torpedoni che vanno e che vengono. Tutto il contrario insomma di quello che vorrebbero i residenti del paese tant’è che, perplessi, hanno mandato un esposto alla Procura della Repubblica ed inviato un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) dell’Umbria.
Insomma Rocca Ripesena, figlia del Comune di Orvieto ma con la testa sulle spalle, la velina non la vuole fare, vuole essere quello che è, una semplice frazione che punta alla qualità della vita, alla serenità del luogo, alla bellezza del Paesaggio (scusate se lo scrivo maiuscolo, ma è troppo importante). Quella brava rag…, scusate, frazione ai residenti piace così com’è anche se, pare, qualcuno le ha promesso di portarle il metano (a lei sì!), ma i residenti non si sono scomposti, sanno quello che hanno, e sanno anche che avere servizi, metano incluso, è un loro diritto e non merce di scambio.
Che deve fare quindi una frazione-figlia per attirare l’attenzione di un padre distratto? Cedere alle lusinghe di un mercato senza regole? Proporre piani regolatori rimodulati per le occasioni particolari? Forse è questa la strada: i Benanesi potrebbero pensare tutt’insieme di cercare un imprenditore, uno coi soldi, e di garantirgli il loro appoggio per fare una bella lottizzazione nella Valle di Benano. Probabilmente a quel punto il padre-Comune si accorgerebbe di loro, quasi un ritorno del figliol prodigo, e gli darebbe in dote metano per scaldarsi ed acqua potabile per dissetarsi. No, non credo che a Benano un’idea così passerebbe, è gente tosta, sono pochi, ma diventano cattivi quando gli toccano il paese ed i dintorni.
Forse potremmo chiedere di sganciarci da Orvieto e di essere “adottati” da un comune limitrofo, come Castel Giorgo o Castelviscardo. No, meglio di no, già vedo le facce, lasciamo perdere. Non c’è via d’uscita: è così che i figli perdono la testa e finiscono in braccio alla droga, e, per disperazione, votano il primo volto nuovo che capita.