di Memmo Masnada
Giuliano Baglioni artigiano del legno nonché uomo d’Arte ha avuto l’intuizione che nel Centro Storico dovesse esserci una Galleria di artigianato artistico e di Arte Moderna che ricordasse anche la prestigiosa Galleria Maitani di Giulio Montanucci.
Probabilmente i più giovani non sanno o non ricordano che significò per la città quel “laboratorio” di cultura e di arti visive che i fratelli Montanucci attivarono alla fine degli anni ’60 e che Giulio, il più giovane dei due, portò avanti con particolare dedizione e capacità per oltre venti anni.
I più importanti nomi che definivano l’espressione della pittura,della scultura e della grafica contemporanea di maggior livello, si avvicendarono nella Galleria con la loro presenza, anche fisica, talvolta.
Vespignani, Attardi, Guttuso, Burri, Maidoff, Fonda, Emilio Greco, Bruno Canova, Levin, Giorgi, per citarne alcuni, non ultimi il nostro Livio Orazio Valentini nonché Pier Augusto Breccia di origini locali con formazione artistica d’oltre oceano, furono ricorrenti in Orvieto grazie all’attività di Montanucci.
Tanto per ricordarlo non si trattava di una semplice sala espositiva ubicata in via Maitani di fronte alla facciata del Duomo, ma di un centro culturale interattivo dove oltre alle prestigiose Mostre si tenevano periodicamente incontri e dibattiti.
Quanto ci sarebbe ancora da dire sul vuoto culturale che la città avvertì nel momento in cui la Galleria per motivi di scaduta locazione dovette chiudere i battenti.
Aprirla da un’altra parte?
Non era il caso. Con gli anni si era creato, infatti, un binomio tra l’ambiente in cui si trovava e l’attività che vi veniva svolta, che qualsiasi altra soluzione non avrebbe avuto senso.
Oggi, dopo tanto tempo l’idea di Baglioni di trovar posto nei suoi locali, dove vengono esposti pezzi unici di mobili da lui stesso elaborati con fantasia artistica, ad alcuni riferimenti alla Galleria Maitani è certo cosa importante.
Ciò infatti ci ha dato lo spunto per ricordare ciò che fu quel “laboratorio” culturale sopra citato, per cui ci si augura che in altro modo e sotto altre forme possa rivivere.
Il Centro Storico se si vuole rivitalizzare non può prescindere da iniziative culturali permanenti di questo tipo.
Orvieto è una città particolare dove storia, tradizione, usi, costumi ed arte di tutti i tempi, quindi anche moderna, devono essere per tutti un patrimonio in continua evoluzione che ogni cittadino non può non recepire ed assimilare per trasmetterlo poi anche a chiunque la visiti, italiano o straniero che sia.