Riceviamo dai gruppi di centrosinistra PD, PsI e PRC e pubblichiamo
I gruppi consiliari di centro-sinistra si trovano di nuovo alle prese con le accuse del Sindaco Concina, questa volta riguardo alla vicenda degli swap, accompagnate dal ritornello di sottofondo del solito consigliere del PDL che, complice le vicende turbolente del suo partito e la crisi di identità di cui egli soffre, accusa la sinistra orvietana con una sorta di tormentone ormai penoso e stucchevole anche per i suoi stessi elettori.
Sta di fatto che dopo oltre tre anni di amministrazione, di rinnovamento e metodo non se vede neanche l’ombra. Il Sindaco, naturalmente sempre teso al bene della Città, altro non sa fare che tediosi e null’affatto veritieri comunicati stampa.
Gli rivolgiamo un appello: “Per favore Sindaco Concina, basta con le rimembranze e basta denunciare noi come scellerati amministratori, la campagna elettorale è finita da un pezzo, è lei il Sindaco e da oltre tre anni. Faccia tesoro del fatto che cinque assessori hanno rassegnato le dimissioni e hanno preso le distanze da lei e dai suoi turiferari!”
Questa volta il Sindaco Concina se la prende con la proposta di delibera presentata dai Gruppi consiliari di minoranza per il prossimo Consiglio comunale.
Cosa pretende da noi il Sindaco Concina? Che ce ne stiamo buoni ad accettare tutto ciò che egli dispone? Noi usiamo gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione e lui li definisce atti irresponsabili, scempi per rallentare artatamente il buon esito dell’operato dell’amministrazione comunale! Una sorta di insofferenza per il confronto democratico lo ha sempre avuto, come del resto per qualsiasi critica gli sia rivolta, ma forse questa volta è troppo.
Può darsi sia da attribuire alle alte temperature o forse perché pensa che ormai non ha più nulla da perdere e vuole dar fondo al bicchiere.
Dal canto nostro ribadiamo convinti, ora più che mai, che il nostro agire è conforme alla normativa e al ruolo istituzionale che rivestiamo e che tutto ciò che si fa lo si pratica esclusivamente nella convinzione di contribuire a rendere legittimo l’operato del Consiglio comunale di Orvieto.