Riceviamo dal coordinamento comunale del PD e pubblchiamo
Venerdì 24 agosto si è riunito il Coordinamento Comunale del Partito Democratico di Orvieto. Al centro dell’incontro l’analisi del quadro politico locale, con particolare attenzione ai temi che verranno affrontati dal Consiglio Comunale di lunedì 27 Agosto.
Temi importanti, quelli discussi, sia per come incidono sulla vita di molti dei cittadini del nostro comune sia per il loro ruolo all’interno della visione politica d’insieme che un’amministrazione comunale dovrebbe avere.
Il Coordinamento si è aperto con una discussione sul nuovo regolamento degli asili nido che abbatte il vecchio sistema che prevedeva una compartecipazione privata regolata dalle fasce di reddito ISEE e introduce invece una tariffa unica che rivoluziona, in senso negativo, la realtà dell’educazione dell’infanzia dimenticando ogni criterio di democrazia ed equità sociale che dovrebbe essere alla base della pubblica amministrazione. Particolarmente grave appare la discrezionalità con cui si vorrebbero concedere eventuali sgravi; né tutto questo può essere giustificato dicendo che con l’ISEE gli “evasori” sarebbero avvantaggiati rispetto ai contribuenti onesti perché l’amministrazione comunale ha la possibilità di chiedere, alla Guardia di Finanza, controlli adeguati, senza ricorrere ad una generica supposizione di “furberie”.
Si è poi parlato dell’atto con cui il Sindaco Concina ha proposto di ridurre a tre le commissioni del Consiglio Comunale; atto presentato senza il minimo coinvolgimento delle forze politiche e senza la messa al corrente dell’ufficio di Presidenza dimostrando così di non rispettare l’autonomia del Consiglio Comunale. Le commissioni hanno un ruolo importante nella preparazione e nello studio degli atti che successivamente vengono approvati dal Consiglio Comunale e che spesso incidono significativamente nella vita dei cittadini, pertanto il loro funzionamento è determinante. Vale la pena ricordare che il regolamento che stabilisce il numero e le attribuzioni delle commissioni è stato approvato all’unanimità dal precedente consiglio comunale, dopo un anno circa di studio. Modificarlo oggi con un colpo di mano della maggioranza sarebbe un atto profondamente antidemocratico. Anche in questo caso la giustificazione economica appare pretestuosa perché il gettone di presenza dei consiglieri (se percepito) e qualche ora di straordinario di uno o due impiegati costituiscono un costo irrisorio. Mentre non è affatto irrisoria la tuttora aperta questione circala Presidenzadel Consiglio, eletta con la maggioranza uscita dalle urne nel giugno 2009, e cioè prima della defezione di due consiglieri eletti nelle liste del PD, di cui Marco Frizza, attuale Presidente del Consiglio.
Si è continuato discutendo di IMU, tassa di soggiorno e della questione degli SWAP.
Innanzi tutto si ritiene che la discussione di questi argomenti avrebbe dovuto essere abbinata al bilancio, in modo da poter valutare la congruità delle aliquote IMU e la destinazione delle cifre incassate specialmente per la tassa di soggiorno. Servirà per incrementare il turismo? In che modo? Oppure sarà destinata a coprire un’ennesimo buco nel bilancio comunale? Comunque, visto che del bilancio non vi è ancora traccia, e pur essendo consapevoli delle difficoltà amministrative degli enti locali, riteniamo che le aliquote IMU finora proposte siano troppo alte e potrebbero ulteriormente comprimere il settore dell’edilizia già pesantemente in crisi nel nostro territorio. La tassa di soggiorno, poi, se superiore ad uno due euro a seconda della tipologia delle strutture ricettive, potrebbe acuire la crisi di un settore come quello del turismo che già oggi ci vede fanalino di coda in Umbria. Per la questione SWAP, pur auspicando che le azioni legali promosse dall’Amministrazione Comunale abbiano esito positivo, chiediamo che si facciano gli accantonamenti previsti dalla legge. Su questi argomenti il Gruppo del PD, sentiti gli altri gruppi della minoranza farà quanto stabilito da statuto e regolamento per correggere le proposte della maggioranza.
Resta pure di attualità la soluzione dei grandi asset della città: la gestione dei luoghi di richiamo turistico-congressuale, e il destino del Centro Studi. Su quali studi, finanziari e di progettualità, si basa la paventata estensione del ruolo dell’Associazione privata TeMa fino ad inglobare tutto ciò che il Comune oggi possiede quale fonte remunerativa dei suoi luoghi di interesse turistico-culturali? E quale sarà il destino finale del Centro Studi, oggi sistemato nei luoghi che dovevano ospitare il Museo della Ceramica? A quando l’audizione del presidente del Consiglio d’amministrazione del Centro Studi?
Il PD Orvieto intende esercitare, su tutti questi argomenti, un controllo deciso e rigoroso, imperniato sui concetti di democrazia, uguaglianza ed innovazione.
Democrazia perché il PD Orvieto non può accettare le scorciatoie a colpi di maggioranza dell’attuale governo cittadino: è un modello arrogante che deve essere cambiato.
Uguaglianza perché oggi esistono gli strumenti per uscire dal modello di ”un uomo solo al comando”, e dei “golpe” della maggioranza, fatti contro le regole, e anche contro il buon senso. Le soluzioni confuse e di breve termine, finora uscite dall’attuale maggioranza, sono la strada maestra per portare la città in un’impasse senza uscita.
Innovazione perché il modo di fare opposizione e di reagire deve rinnovarsi ed osare: non intendiamo esercitare una opposizione strumentale e preconcetta del no per il no, ma un’opposizione propositiva e costruttiva che sia di stimolo alla attuale amministrazione nell’interesse della città e dei cittadini e sia preparatoria per la costruzione di un programma di governo che consenta al PD di tornare ad essere il partito di governo che è sempre stato.
Il PD di Orvieto rinnova il suo impegno con i cittadini e rassicura tutti i suoi sostenitori che la fase congressuale che si avvicina, non andrà ad intaccare l´azione del gruppo consiliare né la serietà dei dirigenti e dei militanti attivi sul territorio.