Il Consiglio comunale di Orvieto ha approvato il regolamento IMU e le aliquote dello 0,55 per la prima casa e il 10,6 per il resto degli immobili. E’ stato applicato il massimo perché, come ha spiegato l’assessore Romiti, presente per un’intera giornata, devono essere reperiti 3milioni di euro di minori trasferimenti dello Stato e quindi non sono possibili azioni diverse per pareggiare il bilancio.
Angelo Ranchino, di Orvieto Libera, ha espresso perplessità nei confronti delle aliquote applicate, in quanto ad Orvieto, tra IMU e revisione delle tariffe catastali, rispetto ad altre zone della provincia come Terni o Amelia, si paga addirittura il 200% in più. Dai conti di Ranchino ad Orvieto arriveremo ad una tariffa mensile massima di 137 euro ed una minima, per la prima casa, di 89,67 mensili. Ranchino ha lamentato una politica della Giunta Còncina tutta tesa ad applicare il massimo di tasse, il massimo di tagli ed il minimo di azioni tese reperire risorse alternative, come i parcheggi a pagamento allo Scalo, il pagamento del pedaggio degli autobus turistici e così via. Forse, ha concluso Ranchino, “averemmo fatto meglio che fosse stato un commissario a compiere questo lavoro sporco”. Anche Leoni ha espresso perplessità ed ha auspicato una risoluzione che tenga aperta la possibilità di modificare le aliquote in una fase successiva. Ovviamente contrario all’applicazione del massimo delle aliquote il centrosinistra. Tonelli è stato chiaro ed in coerenza della sua scelta di risanare il bilancio, quella che lo ha portato ad appoggiare Còncina, si è espresso favorevolmente, a meno di comprovate e certe soluzioni alternative per far quadrare i conti. La risoluzione auspicata da Leoni, per buona pace dei più, è stata tirata fuori dal cilindro e prevede la possibilità di rivedere le aliquote nel caso in cui il Comune riuscisse a far entrare in cassa l’oltre milione e mezzo di credito che l’Ente ha con la Campania per i rifiuti di una decina d’anni fa.
Dopo un paio d’ore di discussione l’assessore Romiti ha replicato rivolgendosi ai consiglieri dubbiosi o contrari come mentecatti deprimenti che dovrebbero vergognarsi, gente che “parla per dare fiato alla bocca”. Ma la perla della replica romitiana è stata la ragione dei sacrifici, che affonda nella responsabilità di chi governato prima, che “ha riempito il bilancio di sacchi di merda che ora debbiamo spalare noi”. Linguaggio da carrettiere giustificato dalla fatica di sostenere un’intera giornata di discussioni, per lo più vuote, spesso scontate e ripetitive.
Ranchino, dopo avere presentato ai colleghi le tabelle che comparano le tariffe IMU ad Orvieto e nel resto della provincia, deluso e inascoltato, non ha abboccato alla risoluzione ed ha votato contro, insieme al centrosinistra, astenuto Sborra, favorevole il PdL.
Quasi tutti hanno inviato a Monti, per questa tassa, tutti gli “accidenti” possibili e hanno rigirato con tempestività quelli che gli orvietani lanceranno a loro.
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