Non dite che sono astioso, la mia
è soltanto una mancanza di qualche
fiducia in tutto. Ho camminato
passi leggeri nelle sere di una
Milano stranita, tra rivoluzione
e rivolta. In Via Festa del Perdono
ho conosciuto la fanciulla
elegante, la maliziosa fanciulla
di Desenzano, e mi chiedo
quale traccia io abbia saputo
lasciare nella sua asciutta
e quasi garbata voglia di amore.
Io allora tra Mao e Marcuse
balbettavo una vita felice,
presagio di tutte le mie
sconfitte. Ed ero a Piazza
Fontana, e le sirene e
lo stupore, e poi quelle
assurde notti nascoste
in case amiche per
una paura inventata
che mi voleva eroe.
Non era ancora il tempo,
non sarà mai, il tempo.