(Mario Luzi)
Lei mi chiese dei miei anni senza avere
altro interesse che il loro numero, come
si chiede di un pranzo quanto costa
prima di sedersi alla tavola; e non poteva
la bellezza dei suoi occhi giustificarla,
e neppure la sapienza dei suoi fianchi…
I miei anni mi sono bastati appena
per capire che per non precipitare
in ascesi, occorre la contaminazione.
Ed a lei che ancora mi chiedeva
dei miei anni, era inutile dire
che tutto è già accaduto e che è
adesso quello che ancora deve
essere. Lei mi ascoltava, forse
con la stolta impazienza di chi
vuole sentirsi amata, e non sa.
Si aggirava nei suoi occhi limpidi
una leggera impudicizia, quasi
a mortificare una bellezza
possibile. .