Dal decorso mese di giugno, sui muri dei palazzi e delle vie e su altri manufatti del centro storico di Orvieto, sono iniziati a comparire dei murales raffiguranti il papa Benedetto XVI in atteggiamenti irreverenti e blasfemi ed aventi come filo conduttore i dieci Comandamenti. Il primo rinvenuto in Via Pecorelli, sulle mura di un’abitazione privata ma in posizione visibilissima a passanti ed automobilisti, raffigurava il Pontefice con in mano al posto del Pastorale un cartello con su scritto”baciamo le mani” e riferito al quarto comandamento: “onora il padre e la madre”; altro disegno murario sempre nel centro storico riferito al settimo comandamento, “non rubare” e sul cartello portato in mano dal Papa questa volta la scritta “IMU”. E così con l’ottavo comandamento, il sesto, in quest’ultimo “non commettere atti impuri” vi è il Pontefice che regge la rivista di Playboy e il nono con il Papa accanto ad una donna con abiti scollati. Tutti i murales riportano la stessa “firma”, uno pseudonimo, “NERVI” con le lettere E ed N rivolte al contrario e sono stati fatti con una dima, tecnicamente detta “stencil”. Subito sono scattate le indagini della squadra informativa del Commissariato di Piazza Chaen che in breve tempo hanno permesso di fornire alla locale procura della Repubblica materiale indiziario ed un nome di un impiegato orvietano di 32 anni a carico del quale è stato emesso un mandato di perquisizione eseguito dagli agenti di Polizia nella prima mattinata di sabato 11 agosto. All’esito della perquisizione in abitazione e all’interno dell’autovettura in spossesso dell’indagato, è stato trovato materiale definito “schiacciante” e cioè alcune delle stencils con le quali furono fatti i disegni blasfemi, tanto schiaccianti che l’uomo non ha potuto che ammettere agli agenti le proprie responsabilità sostenendo di averlo fatto da solo e senza emulazione o appartenenza a gruppi sovversivi e per manifestare, seppur in maniera anonima, e con tono dissacrante, il proprio pensiero sulla confessione Cattolica . Il Writer è stato denunciato in stato di libertà per imbrattamento e deturpamento di cose altrui e per offesa a religione mediante vilipendio del Sommo Pontefice. Verrà richiesta la cancellazione dei disegni e delle scritte
“I care” Orvieto: conoscere per investire
Il nostro è un territorio “ricco di eccellenze”, ma contemporaneamente “fragile”, difficile da preservare e valorizzare anche a causa...