L’assessore Tardani ha presentato al Consiglio la sua proposta per i criteri di accesso agli asili nodo comunali. I criteri erano stati già approvati dalla Giunta, dall’abolizione del criterio Isee per la retta mensile in luogo del quale è stato introdotto il corrispettivo unico (250 euro al mese per tutti o 180 per una fruizione parziale). A disposizione 45 posti così suddivisi: 16 posti al nido Arcobaleno di Orvieto centro, altri 16 al nido Pane e cioccolata” di Ciconia e 13 posti al Girotondo di Sferracavallo.
Le graduatorie di ammissione sono redatte dall’ufficio Servizi educativi sulla base dei criteri di priorità e punteggi recentemente approvati dalla Giunta e ora dal Consiglio.
Nel dettaglio. concorrono alla formazione della graduatoria quattro criteri: situazioni di disagio, condizioni di lavoro, reddito familiare e numero dei figli. Per quanto riguarda il primo criterio una serie di requisiti assegnano punteggi da 16 a 2: bambino organo di un genitore o di entrambi, disagio segnalato dal Sim, figli riconosciuti da un solo genitore, figli di separati, divorziati o in affidamento giudiziale, bambini portatori di handicap, situazioni di disagio segnalate dai servizi sociali, presenza in famiglia di invalidi, situazioni di pendolarismo con luogo di lavoro oltre i 40 chilometri di distanza da Orvieto. La somma dei redditi complessivi Irpef di padre e madre sono un altro criterio per l’ingresso in graduatoria.
Vengono assegnati 8 punti fino a 20mila euro, tra 20 e 35mila euro, 4 tra 35 e 40mila, 2 tra 40 e 45. Zero oltre i 45mila euro. Tutte le nuove regole che modificano un’impostazione che andava avanti dal 2005 sono state approvate dalla Giunta e ora dal Consiglio comunale . Le domande di preiscrizione sono state aperte con riserva per scongiurare il rischio che a settembre non riesca a partire regolarmente l’anno formativo 2012 – 2013. E’ stato inserito un emendamento per affidare alla Giunta la possibilità di decidere sconti o anche la gratuità del servizio per chi risultasse in difficoltà. La questione che eventuali facilitazioni siano affidati alla Giunta senza criteri di riferimento ha fatto alzare la tensione e il Consiglio è stato anche sospeso.
Il Consiglio comunale ha quindi approvato, dopo numerosi interventi, alcuni dei quali si sono concentrati soprattutto sul favore o la contrarietà dell’utilizzazione del criterio Isee, ritenuto soggetta a false dichiarazioni, altri sulla qualità del servizio che sarà offerto in conseguenza della pressione lavorativa imposta agli operatori.
In un così serio dibattito c’è stato anche chi, come Carlo Sborra, ha sostenuto che il Consiglio comunale non dovrebbe occuparsi degli asili nido, da lasciare all’iniziativa privata. Soddisfazione della maggioranza per potere garantire, in questa condizione di crisi, il servizio a domanda individuale dell’asilo nido.