Raccolta di agosto e settembre
Orvieto, nonostante tutto, va avanti. Nel senso che va indietro con stile.
È cominciato l’allenamento dei candidati a sindaco di Orvieto. Per ora ci sono solo gli allenatori.
Il presidente del “Comitato Orvieto Città del Corpus Domini” cerca di sturare le orecchie agli Orvietani. Ma non c’è peggior sordo di chi non ha mai sentito.
A Orvieto vi sono molti aspiranti amministratori comunali che studiano intensamente. Perché non offrire loro esercitazioni pratiche full immersion, ossia brevi, ma intense? Forse qualcuno cambierebbe idea.
Quando non si possono comprare abiti nuovi, si mettono le toppe. Quando non si hanno mezzi nemmeno per mettere le toppe, rimangono i buchi. Perché dunque meravigliarsi se Orvieto mostra qualche buco?
Chi scrive per convincere gli altri della validità delle proprie opinioni, in realtà cerca di convincere se stesso.
A Orvieto gli scontenti superano i contenti. Proprio come nel resto del mondo.
Vi sono benzinai disonesti, ma nessuna categoria è perfetta, compresa quella degli addetti al controllo delle pompe.
Confrontarsi con la Grecia ha un effetto antidepressivo.
Siamo entrati nella seconda fase della legislatura e cominciano a riunirsi persone di buona volontà che vogliono fare la loro lista per concorrere alle prossime elezioni comunali. È molto più facile, di questi tempi, fare una lista elettorale che una lista della spesa.
Chi s’illude che, durante l’anno giubilare, i pellegrini porteranno soldi a Orvieto non conosce i pellegrini.
I miscredenti o trattano i credenti da creduloni o dicono di invidiarli, che è la stesa cosa: beato te ché non capisci.
Il matrimonio è stato sempre oggetto, come pure il diritto e la religione, di battute salaci, dato che comporta doveri che di molto soverchiano i piaceri.
Il PD sostiene Monti e rinvia la propria vittoria. Umiltà o vigliaccheria?
Il PdL sta passando dallo stato liquido a quello gassoso. Cioè sta evaporando. E con una certa rapidità.
Le responsabilità hanno ringiovanito Napolitano e hanno invecchiato Monti. Il potere logora chi ce l’ha precario.
La festa del Partito Democratico, da quando non la dirige Marco Frizza, è sempre più fiacca. Non sarà colpa dei nuovi organizzatori, ma Frizza gongola.
Il miracolo di Bolsena non l’hanno inventato i Bolsenesi. Altrimenti, dopo il trasferimento a Orvieto del Sacro Corporale, avrebbero inventato, per dispetto, un miracolo ancora più eclatante. Invece ancora stanno lì a lamentarsi.
La Tuscia Orvietana sta in Umbria come la Tuscia Viterbese sta nel Lazio: scelleratezze della storia risorgimentale.
È a tutti noto che al sindaco di Orvieto piace la vita e l’onesto divertimento. Gli Orvietani fanno del tutto per guastargli l’umore, ma non ci riescono. E ci rimangono male
Strano parallelismo tra Monti e Concina. Entrambi aumentano le tasse e non fanno ripartire lo sviluppo. Ma nessuno ha veramente la voglia di mettersi al loro posto.
Da qualche tempo, per contribuire, nel mio piccolo, alla vita economica della mia città, evito di andare a fare acquisti fuori di Orvieto. Lo faccio volentieri. Ma se i commercianti orvietani si lagnassero meno lo farei ancora più volentieri.
Il presidente della repubblica, prima di dare a Mario Monti l’incarico di formare il governo, lo ha nominato senatore a vita, altrimenti avremmo avuto un governo composto esclusivamente da extraparlamentari. È democrazia questa?
Il politicante sopporta pazientemente le persone moleste non per misericordia, ma per interesse elettorale.
Quando saremo riusciti a inventare un nuovo sistema evolutivo che non comporti morte e sofferenza, allora potremo rimproverare Colui che ha fatto il mondo.
“L’Italia si divide in regioni, province, comuni, frazioni e fazioni”, dice Sergio Ricossa. Infatti, nella prospettiva dell’abolizione delle province, ci si dà un gran da fare per creare grosse unioni di comuni, cioè luoghi succedanei per l’esercizio della faziosità.
Chi frequenta i ristoranti per mangiare meglio che a casa propria è degno di commiserazione.
Gli esseri umani hanno bisogno di regole per sentirsi protetti dalla disonestà altrui e per provare il gusto di violarle.