L’avevano studiata bene, i sovversivi. Mascherati da ambientalisti, si sono dati appuntamento in un luogo appartato e suggestivo dell’Alfina, l’agriturismo Pulicaro. Per non dare nell’occhio essi arrivavano alla spicciolata. Ma, guarda caso, tra i primi ad arrivare sono stati i due ultimi comunisti orvietani, Vittorio e Fausto, che non riuscivano a passare per ambientalisti, in quanto con le loro barbe incolte, odoravano da un miglio di gente avvezza a via dei Volsci. Per chi non lo sapesse, l’agriturismo Pulicaro, sotto l’apparenza di un’accoglienza gentile in un luogo ameno, si presta alle riunioni sovversive, appartato come è tra boschi, apparentemente tranquillo e molto rilassante, ed anche i proprietari, sotto il sembiante di una elegante affabilità, celano la loro vocazione sovversiva, che li spinge ad allevare oche ( notoriamente adatte a segnalare l’arrivo di nemici).
E per darsi maggiore copertura hanno scelto di celarsi sotto un gelso gigantesco. Ma torniamo ai sovversivi. In poco tempo l’agriturismo ha visto la sua quiete turbata da un affollarsi di gente che veniva da tutti i capi del mondo, come Acquapendente, Proceno, Porano ed altri notori centri della sovversione. Erano molto abili, si sono divisi in gruppi, diciamo gruppetti o groppuscoli come negli anni di piombo, e fingevano di parlare del più o del meno, magari del degrado dell’ambiente, magari dei guasti del fotovoltaico, Ma si capiva che era un linguaggio cifrato, parlavano certamente di sovversione, essendo sovversivi.
Gli 007 della Digos, mascherati da bambini con il ciuccio, faticavano a capire i messaggi nascosti sotto chiacchiere apparenterete banali. Cercarono di capire chi fossero i capi, ma nessuno sembrava comandare. Anche se qualche ordine superiore doveva suggerire il susseguirsi dei cibi e della vivande. La scientifica provvide ad esaminare i reperti: il vino veniva dal Palazzone, la porchetta da un certo Sciacca o Scianca, nome ovviamente di copertura, dietro il quale si celava qualche brigatista di ritorno. La provenienza delle cibarie e del vino, abilmente differenziata, serviva a coprire ovviamente il punto di partenza dell’operazione,
Gli 007 travestiti da pargoletti si misero in contatto con la centrale, che ordinò di interrogare i bambini presenti sul posto; la loro ingenuità avrebbe permesso di carpire notizie interessanti, ma i bambini, guarda caso, avevano il ciuccio in bocca, segno evidente di atteggiamento omertoso. Gli 007 non sapevano che pesci prendere, anche perché tra le cibarie i pesci non erano stati repertati, e anche se ci fossero stati sarebbero ovviamente resti muti come pesci obbedendo alla direzione strategica.
Gli 007 decisero allora di passare ai fatti, e di porre in atto una retata; cominciarono dal vino, proseguirono con la porchetta, implacabili ed affamati. Quando furono euforici per il vino, e sazi per la porchetta, si mescolarono ai sovversivi, fecero quasi comunella con loro, e non rispondevano alle chiamate della Centrale. E da bambini travestiti si misero a giocare con i bambini veri, e si sentirono a loro agio. Intanto i due comunisti tramavano senza tremare o tremavano senza tramare. Quando dalla Centrale arrivarono le volanti con la sirena, trovarono un clima di festa, molto sospetto: e tanto per non sbagliare ammanettarono i due comunisti, e li avrebbero portati al gabbio se i bambini veri, e quelli travestiti, ma ormai tornati bambini, non avessero organizzato una protesta a colpi di ciuccio e di getti d’acqua dagli idranti formato biberon. Allora decisero una ritirata strategica, e la radunata sediziosa andò avanti fino a notte fonda, nella dolce notte stellata dell’agriturismo Pulicaro. I sovversivi ebbero agio di programmare chissà cosa, in mezzo ai bambini addormentati: quelli veri e quelli travestiti.
Ad ogni buon conto, e per dovere di ufficio, gli agenti ancora in grado di agire e di pensare, redassero un verbale sui fatti, scrivendo: sventata una avventata operazione sovversiva, le indagini proseguono nei confronti d Vittorio e di Fausto, già noti a questi uffici.
Quanto all’agriturismo Pulicaro, fu segnalato come luogo di delizie.