“L’iniziativa dell’ANCI di questa mattina dà la misura del grado di crescente esasperazione dei sindaci. Dal 2007 ad oggi sono stati chiesti ai Comuni 22 miliardi di euro di contributi. Ma la misura è colma: non è possibile infatti pensare di risanare il nostro paese con la logica dei tagli lineari, foriera peraltro di grandi ingiustizie”. Lo ha detto Carlo Emanuele Trappolino, deputato umbro del PD, partecipando questa mattina alla manifestazione contro i tagli previsti dalla “spending review” organizzata dall’ANCI a Roma.
“Gli sprechi vanno certamente colpiti – ha proseguito Trappolino – ma lo strumento dei tagli lineari è sbagliato perché rischia di penalizzare i comuni più virtuosi. La gravissima situazione economica e politica in cui ci dibattiamo esige un sovrappiù di concertazione e di coesione tra i vari livelli istituzionali, perché governare non è la stessa cosa di un’esercitazione astratta e accademica: è un corpo a corpo con la realtà. E un po’ di sanissima realtà farebbe bene anche a tecnici di valore. Il governo raccolga quindi le giuste proposte dei sindaci, sempre più indifesi a fronteggiare le prime linee della crisi ”
“La stessa impostazione astratta – ha precisato il deputato del PD – caratterizza la riforma delle circoscrizioni giudiziarie . Riforma senz’altro da fare ma dentro un perimetro di razionalità e di concertazione: un obiettivo di buon senso diventato irraggiungibile per via del capzioso disegno di delega, votato dal centrodestra, concepito allo scopo di sottrarre la riforma al confronto parlamentare .
Secondo lo schema del decreto legislativo, attualmente in Commissione Giustizia della Camera per un parere non vincolante, il tribunale di Orvieto è tra quelli da sopprimere. Ma se si leggono bene i criteri del Ministero usati per decidere l’accorpamento o meno dei tribunali (leggi: soppressione) non si capisce per quale ragione quello di Orvieto dovrebbe rientrare nella ‘lista nera’, così come resta ignota la ‘ratio’ che presiede alla costituzione della nuova e fortemente squilibrata geografia giudiziaria dell’Umbria”.
“Ieri – ha concluso Trappolino – ho inviato una nota alla capogruppo del PD in Commissione Giustizia (che è anche relatore del parere) e al Ministro Paola Severino offrendo alcuni dati e alcune considerazioni in merito alla necessità di mantenere a Orvieto un presidio di legalità. Grazie alla mobilitazione degli avvocati orvietani e delle istituzioni, a disposizione del Ministero c’è ora molto materiale su cui riflettere e che può accompagnare una decisione che tutti auspichiamo ponderata e rispettosa delle specificità territoriali”.