Superare l’attuale blocco totale di attingimento dai pozzi grazie a nuovi criteri che, pur salvaguardando l’ambiente, siano più aderenti alle necessità espresse delle aziende agricole umbre in sofferenza, a causa del periodo di prolungata siccità, soprattutto lungo l’area degli affluenti del Tevere. Alla possibile definizione delle nuove regole provvederanno le due Province d’intesa con la Regione.Sono queste le principali novità emerse dall’incontro che si è tenuto in Regione e a cui hanno partecipato gli assessori regionali all’agricoltura, Fernanda Cecchini, e all’ambiente, Silvano Rometti, gli assessori della Provincia di Perugia, Domenico Caprini e Roberto Bertini, e di Terni, Fabrizio Bellini, il direttore dell’Ente acque umbro toscano, Diego Zurli, ed i rappresentanti di Coldiretti Confagricoltura e Cia.
L’incontro, promosso dall’assessore regionale all’agricoltura d’intesa con l’assessore all’ambiente, è servito per fare il punto sulla situazione dell’agricoltura umbra e sulle difficoltà incontrate dalle imprese del settore a causa della mancanza di precipitazioni e della progressiva riduzione della portata dei fiumi e delle falde acquifere. L’emergenza siccità – è stato detto durante la riunione – impone azioni straordinarie che consentano di salvaguardare le produzioni, mettendo in sicurezza ambiente ed habitat. In questo quadro va dunque verificata la possibilità di superare il divieto assoluto di attingimento dai pozzi che – a detta degli agricoltori, costituisce la maggiore delle criticità. Per questo vanno individuati specifici criteri legati ad orari o alla stessa tipologia del pozzo, più o meno superficiale.
Dalla ricognizione effettuata è infatti emersa una situazione non preoccupante per quanto riguarda le zone raggiunte dai rilasci della diga del Montedoglio e per gli attingimenti lungo l’asta principale del Tevere, seppur ovviamente limitati dell’ordinanza provinciale che ne definisce tempi ed orari.