“Promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale delle rispettive comunità e instaurare rapporti di amicizia e collaborazione tra le rispettive popolazioni”. E’ quanto si propone il protocollo d’intesa (memorandum of understanding) sottoscritto quest’oggi nella città di Jinan (oltre 6 milioni di abitanti), capitale della Provincia di Shandong, trala Regione Umbriaela Provincia della Repubblica Popolare di Cina e firmato dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, ed dal governatore della Provincia, Jiang Daming, al termine di una giornata densa di incontri tra la delegazione umbra e esponenti sia dell’istituzione cinese, sia del mondo economico ed imprenditoriale locale.
La Provinciadi Shandong (95 milioni di abitanti) è una provincia costiera situata lungo la regione più orientale della Cina. Ha una industrializzazione abbastanza diffusa, tra cui si ricorda il Gruppo Shandong Heavy Industries, che ha recentemente acquisito la quota di maggioranza dell’azienda nautica Ferretti. Il numero di imprese private è passato da 175.000 (2002) a 363.000 (2006). Il Pil di questa provincia è pari a 550 miliardi di euro. Sono presenti circa 40 aziende italiane (particolarmente del settore metalmeccanico-autoveicoli), tra cui Meccanotecnica Umbra, con sede a Qingdao.
“Le Parti, – si afferma nel primo articolo del protocollo d’intesa – nell’ambito delle loro competenze istituzionali ed in conformità alle leggi della Repubblica Italiana, della Regione Umbria, della Repubblica Popolare Cinese e della Provincia dello Shandong, si impegnano a sostenere e promuovere iniziative volte a favorire la collaborazione, con particolare riferimento ai seguenti ambiti: sviluppo di rapporti tra istituzioni scientifiche e tecnologiche e della formazione; lo sviluppo di rapporti tra Università e centri di ricerca, per un confronto di conoscenze ed esperienze nel settore della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica e per lo scambio di ricercatori nei diversi settori; l’insegnamento della lingua e cultura italiana in Cina e della lingua e cultura cinese in Italia”.
Gli altri ambiti nei quali il protocollo prevede la possibilità di creare scambi riguardano prima di tutto le attività produttive, con particolare riferimento le piccole e medie imprese, e lo scambio di conoscenze ed esperienze nel campo dell’innovazione tecnologica nell’industria e nei servizi.