Riceviamo dal presidente di Orvieto Libera Angelo Ranchino e pubblichiamo. Il riferimento è all’intervento effettuato ieri da Calcagni, Gialletti, Barbabella e Gnagnarini.
Intervengo non tanto in difesa del Sindaco Concina (che certamente non ha bisogno di un “avvocato di ufficio”), quanto per amore della verità, al fine di censurare le affermazioni di “Alleanza per Orvieto”, avendo accompagnato nell’arco di più di un anno il medesimo in ogni sede, dai colloqui con il Ministro Nitto Palma, a quelli con i Capi Dipartimento del Ministero di Giustizia, a quelli con lo stesso Consigliere Birritteri, persona delegata alla formulazione della proposta di revisione della geografia giudiziaria, e nelle numerose altre sedi, ai quali tutti il Sindaco ha presentato una articolata e motivata proposta di ampliamento della circoscrizione del Tribunale di Orvieto (oltre 70 pagine di documento), contente anche le soluzioni logistiche per la nuova sede giudiziaria ed i pareri favorevoli di istituzioni anche di carattere nazionale quali l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, il Consiglio Nazionale Forense, l’Unione delle Camere Penali, la Diocesi di Orvieto – Todi, la Provincia di Terni ecc.
Ciò smentisce che il medesimo non abbia prodotto “documentazione, proposte o idee” come falsamente rappresentato nell’intervento per Alleanza per Orvieto, avendo, oltre a quanto sopra esposto, effettuato centinaia di colloqui con esponenti politici e istituzionali di primissimo livello al fine di ottenere il più ampio consenso alla proposta avanzata.
Forse “Alleanza per Orvieto” non ha ben compreso le reali ragioni che sono sottese a questa riforma e i suoi devastanti effetti, tanto da essere avversata da tutti gli organi rappresentativi dell’Avvocatura e da moltissimi parlamentari, non certo per motivi di difesa campanilistica delle sedi giudiziarie, quanto per la consapevolezza della paralisi giurisdizionale che deriverà dalla sua attuazione.
Se le avesse comprese, avrebbe compreso anche che il Sindaco di un piccolo Comune, per quanto volenteroso e battagliero, anche con gesti estremi, oltre che con la ragionata partecipazione al procedimento legislativo in corso, non ha facoltà di incidere più di tanto nel processo decisionale in corso; criticare l’amore per la propria città dimostrato dal nostro Primo Cittadino anche con il sacrificio di una scomoda permanenza sotto il solleone nell’estremo gesto di attirare l’attenzione di chi sta decidendo le sorti del nostro Paese, appare un atteggiamento ingiusto e crudele, prima ancora che ingiustificato.
D’altro canto è da mesi che, anche a causa delle ragioni per le quali la Sig.ra Calcagni ha dato le dimissioni dalla Giunta e da Orvieto Libera, “Alleanza per Orvieto” non perde occasione per criticare, senza conoscere la realtà dei fatti, qualsiasi decisione il Sindaco e la Giunta abbia compiuto (dalla vittoria giudiziaria in materia di swap alle alienazioni, dalle dovute scelte di bilancio alla politica di gestione del patrimonio), anche negando o distorcendo, come nel caso di specie, la realtà dei fatti.
Quanto a Orvieto Libera vorrei rassicurare che essa ha un direttivo composto dalle medesime persone che l’hanno fondata (assessori dimissionari compresi), dal quale invece, causa dimissioni volontarie, è fortunatamente assente la Sig.ra Calcagni (ed il suo coniuge); salvi improrogabili impegni lavorativi del suo Consigliere, Orvieto Libera partecipa ai Consigli Comunali agendo in forma politica autonoma e conforme ai suoi obiettivi ed alle sue linee politiche, in rappresentanza degli elettori che Le hanno conferito il mandato istituzionale, elemento che sembra invece difettare quasi in toto (fatta eccezione per il Consigliere Gialletti) nella fantomatica “Alleanza per Orvieto”, come se scrivere ripetuti articoli di giornale sia sufficiente a conferire una legittimazione, nonostante che le decisioni politiche (attuali e passate) di suoi rappresentanti siano ben note a tutti.
Ove gli interventi del rappresentante di Orvieto Libera in Consiglio Comunale risultino ad “Alleanza per Orvieto” incomprensibili, mi sforzerò di essere più diretto e concreto; ciò nonostante credo che ciò sia dovuto ad un difetto di chi intende e non certo di chi parla, visto che altri dimostrano di comprenderne perfettamente il significato.