“La Provincia di Terni si è caratterizzata in questi anni per aver costruito un dialogo e un rapporto con tutti i soggetti del territorio regionale e provinciale, dalla Regione ai Comuni, dalle categorie economiche e sociali alle scuole, fino alle Province limitrofe, in un sistema di relazioni istituzionali volte a realizzare progetti di sviluppo e politiche innovative. La Provincia non si è mai rinchiusa in un micro feudo ad uso e consumo dei suoi rappresentanti, ma ha messo in campo idee e progetti per lo sviluppo e la crescita, attuando una politica rigorosa per contenere i costi, migliorare l’efficienza e qualificare i servizi. Il blocco del turn over è stato applicato da questa amministrazione sin dal primo giorno del mio insediamento insieme ad un’attenzione costante e puntuale alla spesa e ai conti. Ciò di cui ha bisogno oggi il paese è un sistema istituzionale meno costoso, più efficiente e che sappia coordinare meglio i rapporti tra Comuni, Regioni, Province, uffici periferici dello stato, agenzie ed enti statali, semplificando e riducendo la spesa complessiva ed eliminando eventuali doppioni. Condivido pertanto in pieno l’impostazione dell’Upi nazionale sulla riforma delle Province per dare vita ad enti più grandi e più moderni, nell’ottica dell’area vasta, e che siano più efficienti e meno costosi. Se sarà questo il contenuto del decreto del governo Monti, che attendiamo di vedere, allora significherà che si è invertita la rotta e si è scelta finalmente la strada della serietà. In Umbria dobbiamo cogliere questa importante occasione per ridisegnare la struttura istituzionale della nostra regione. Tagliare semplicemente la Provincia di Terni senza mettere mano ad una riforma vera e necessaria equivarrebbe a creare un sistema instabile e sbilanciato. Si perderebbe l’opportunità di dare vita ad una regione più moderna, più equilibrata dal punto di vista istituzionale, più efficiente e meno costosa.