La decisione della Giunta comunale di Orvieto di definire una retta unica per la fruizione dell’asilo degli orvietani, non tenendo più conto delle fasce di reddito, sta suscitando viva opposizione nel centrosinistra e sia Gialletti che Stopponi hanno espresso la loro contrarietà. Durissimo anche il PD, che nella nota che definisce “un passo indietro cieco e reazionario” la scelta operata dall’Amministrazione.
“La nuova, ennesima, trovata dell’amministrazione Concina per risolvere la crisi che affligge la nostra città ed il nostro territorio-sostiene il PD- pare essere l’abbattimento delle fasce di reddito ISEE e l’introduzione del cosiddetto “corrispettivo unico” per le attività degli Asili Nido dal nuovo anno educativo 2012/2013.
In questo modo, quindi, la retta mensile sarà unica, vale a dire la stessa per tutti ( più o meno abbienti) e sarà pari a €. 250,00 per il cosiddetto “tempo pieno”, ma sarà data la possibilità di ritirare i bambini alle ore 13,00 pagando la somma di €. 180,00, sempre però con pranzo incluso, escludendo così l’opzione di far pranzare il bambino a casa ed usufruire di un ulteriore sconto.
La scelta, che rappresenta chiaramente la mentalità di chi governa la città, di considerare ad ogni titolo l’asilo nido, che è un servizio, alla stregua di una vera e propria azienda, non risponde a criteri di democrazia ed equità sociale, ma alla solite logiche del “fare cassa” sulle spalle già appesantite dei nostri cittadini.
La cosa che fa poi inorridire è che attraverso tale metodologia, coloro che prima pagavano il massimo ( cioè 300,00 euro ) trovandosi nello scaglione più alto, ora, a parità di reddito, risparmierebbero 50 euro. Se è vero che i tempi che stiamo affrontando ci chiedono rigore è anche vero che il sacrificio va distribuito e che a pagare non può essere sempre e solo il ceto medio che è quello più impoverito da questa crisi economica e finanziaria.
Per tutti questi motivi il Partito Democratico di Orvieto non può che definire quella che l’assessore alle Politiche sociali Roberta Tardani spiega come una rivoluzione un passo indietro cieco e reazionario. Chi governa Orvieto ha bisogno di una chiara visione e conoscenza della comunità orvietana, e del suo stato. Chi governa Orvieto non può prendere decisioni che incidono pesantemente nel tessuto sociale senza la concertazione con le forze sindacali e senza la condivisione con le forze politiche di minoranza e l’associazionismo. Quella degli Asili Nido è una battaglia dalla quale il PD Orvieto non si tirerà indietro soprattutto quando certe decisioni così penalizzanti vengono fatte passare come uno sforzo per la nostra città”.