Il direttore generale della AsL 4 Vincenzo Panella ha convocato una conferenza stampa per chiarire l’incidente che ha provocato mercoledì il blak out all’ospedale. Niente energia, per mezz’ora la mattina e poi un paio d’ore nel pomeriggio, quando la verifica dell’intervento di riparazione ha evidenziato che l’impianto continuava ad essere insicuro.
L’incontro con Panella ha prodotto due notizie che meritano una focalizzazione. In altri pezzi e nel video ulteriori informazioni.
Prima notizia. L’ospedale ha ormai dodici anni e quindi necessita di una manutenzione che finora non è stata effettuata con l’attenzione doverosa. Dei tre gruppi di continuità che dovevano garantire la stabilità dell’erogazione di energia nessuno si è attivato. L a progettazione ormai vecchia degli impianti potrebbe essere inadeguata alle esigenze del funzionamento, dato il numero sempre maggiore di macchine e di carico.
“La morale della storia-dice il direttore- è che abbiamo iniziato i controlli di tutto l’impianto e lo adegueremo”.
Insomma, finalmente ci sarà la manutenzione, che serve per “mantenere” gli impianti, in questo caso anche per adeguarli.
Qualcuno ha scelto di non spendere risorse in questo essenziale ramo della gestione di un bene, quello di garantirne l’efficienza, che ha molteplici manifestazioni, dalla struttura ai servizi, fino al personale.
Questa volta c’è andata di mezzo la struttura e senza conseguenze gravi per i degenti, anche per fortuna, in quanto le sale operatorie non erano attive ed il protocollo previsto per i casi di emergenza ha funzionato.
Altre volte, invece, abbiamo dovuto scrivere di servizi inadeguati e di personale insufficiente, per raccontare la delusione ed il disagio che raccoglievamo.
Seconda notizia. Dal prossimo 3 agosto conferenze stampa ogni quindici giorni su problemi specifici della Sanità orvietana, perché Panella vuole offrire il massimo di informazione sugli argomenti caldi, uno per uno, approfonditamente. Notizia buona, dopo che per tanti anni, da molto prima della direzione attuale, un velo opacizzante ha coperto quanto avveniva nella “Sanità” orvietana, a cominciare dall’ospedale.
E quando qualcosa è poco chiaro si può non vedere o distinguere male, con danno sicuro per tutti.
Alla prossima conferenza stampa