Giallo sull’intervento della Protezione civile di Orvieto in supporto ai vigili del fuoco di Terni. I volontari della Protezione civile di Orvieto, dopo aver frequentato i previsti corsi di abilitazione allo spegnimento degli incendi ed aver sostenuto la spesa di circa 10000,00 euro per dotarsi delle attrezzature necessarie e indispensabili per svolgere il servizio antincendio, attendono da 4 anni che si riunisca una fantomatica Commissione regionale che avrebbe dovuto rendere esecutivi i titoli di abilitazione conseguiti e a tutt’oggi non riconosciuti. E’ come dire che, in questi anni, i volontari della P.C.O. hanno sempre prestato la propria opera a titolo personale.
Nella giornata di oggi, infatti, alle 17,43, mentre nel Campo di Accoglienza N.6 di Finale Emilia si sta lavorando, a ritmo serrato, per organizzare al meglio l’assistenza agli ospiti musulmani nella ricorrenza del Ramadan, squilla il cellulare di Giuliano Santelli, responsabile del Servizio di Protezione Civile Intercomunale di Orvieto che, attualmente, svolge le mansioni di capo campo: è il comandante dei vigili del fuoco di Terni che richiede a Santelli l’invio di tutti i volontari e di tutti i mezzi disponibili in supporto ai pompieri del Comando provinciale e dei comandi periferici che lavorano, già dalle prime ore di stamane, per spegnere i numerosi incendi che si sono sviluppati lungo un’area vastissima, ai due lati della Strada Statale Flaminia. Santelli non esita neppure per un attimo ed assicura al Comandante dei Vigili del Fuoco l’intervento degli uomini e dei mezzi disponibili. Subito dopo, come vuole la procedura, richiede alla Protezione Civile Regionale dell’Umbria l’autorizzazione ad intervenire: ma, a questo punto, la macchina organizzativa dei soccorsi rischia di incepparsi: un dirigente, infatti, gli risponde che l’intervento dei volontari è possibile solo se Santelli se ne assume personalmente la responsabilità e, come se non bastasse, gli rammenta che la normativa non prevede che i volontari della Protezione civile possano intervenire direttamente sul fuoco.
I minuti passano e Santelli richiama il Comandante dei Vigili del Fuoco per riferirgli quanto rispostogli dal dirigente della Regione. Alle parole di Santelli l’ufficiale è incredulo e basito e chiede allo stesso Santelli di metterlo in contatto con il dirigente della Protezione Civile della Regione. Passa ancora altro tempo, le notizie di nuovi focolai incalzano e Santelli non si rassegna: stavolta, si mette in contatto con la Prefettura di Terni per chiedere lumi su come agire. Dopo una serie di telefonate che, però, non portano a nulla, la matassa non si srotola e Santelli, in accordo col Comandante dei Vigili del Fuoco e la benedizione informale della Prefettura di Terni, decide di rischiare sulla propria pelle e viene concordato l’invio di 11 Volontari a bordo di due moduli antincendio montati su altrettanti pickup e di un’autobotte con 20 mila litri d’acqua.
Intanto, mentre giunge la notizia dell’intossicazione da fumo di un vigile del fuoco, giunge la notizia che la Polizia Stradale ha interrotto il traffico fra Montefranco e San Carlo, dal chilometro 104 al chilometro 120.” I veicoli – ha riferito la Stradale – devono invertire la marcia e tornare indietro.”
Comunque sia , in tutta la regione, da Acquasparta sino a Valtopina, nella giornata di oggi è stato un susseguirsi di chiamate ai vigili del fuoco per il divampare di numerosi focolai. Le prime avvisaglie, però, sulla gravità dell’allarme incendi, quasi tutti dolosi, si erano già avute nella giornata di ieri, quando la sala operativa dei vigili del fuoco , contattata da una nostra redattrice che chiedeva un aggiornamento di situazione, aveva riferito delle numerose chiamate ricevute al 115 per spegnere vari focolai .