BOLSENA – E’ stata festeggiata, questa mattina, a Bolsena, alla presenza del vescovo Monsignor Benedetto Tuzia, e delle autorità civili e militari, la celebrazione gloriosa di Santa Cristina. La festa dell’intera comunità bolsenese che rilancia, come ogni anno, la sera del 23 e la mattina del 24 luglio, un’accesa fiamma di fede. “Cristina vive – ha affermato il vescovo – nell’eternità di una vita dedicata a Cristo e la solennità diventa dono di vita. Mettiamo davanti a Dio la nostra incertezza, i nostri passi insicuri: da lui riceveremo la Misericordia”.
Monsignor Benedetto Tuzia, accompagnato dal sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli e dal vice Paolo Equitani, ha ripercorso in processione, i quadri che raffigurano i misteri della santa bambina con rappresentazioni plastiche silenziose da parte degli stessi cittadini che, con devozione, riproducono sui palchi di legno dislocati in vari punti della cittadina, gli episodi più importanti della vita della Santa: tra questi le rievocazioni dei martiri. “Delle rappresentazioni mi ha colpito – ha spiegato Monsignor Tuzia nel corso della solenne liturgia in Cattedrale – il silenzio e l’assenza di movimento. Erano solo gli occhi a parlare. A noi, invece, è stato affidato il compito di ascoltare. L’esistenza di Cristina si trova all’interno di un mistero più grande, cioè Cristo; ha raggiunto una pienezza, spirituale e umana, attraverso il dono di sé. Una vita segnata dalla ricerca di un tesoro nascosto e lei, per questo dono, ha lasciato tutto”.
Un tesoro, quello della spiritualità, di cui bisogna innamorarsi. “Vi auguro anche a voi – ha concluso il vescovo – di vivere di queste sensazioni. Cogliere il senso di una vita che possa farsi interprete dei valori grandi che Cristina ha trasmesso a tutti noi. Non una donna sperimentata, ma una ragazza di una sapienza enorme”. I fuochi d’artificio previsti per questa sera, in onore dei festeggiamenti, sono stati posticipati a sabato 28 luglio