MARTA – Sport, solidarietà, amicizia, formazione e cultura. La giornata di domenica 15 lugliuo, a Marta, in occasione del 1° Festival Dragon Boat, ha saputo raccogliere, in una sola location, questo concentrato di energia. Numerosissime le persone che hanno partecipato all’evento: sia come atleti diretti, che come spettatori. Quattro equipaggi (Marta Dragon, Indiana Club, Elliot e le Donne in Rosa) si sono sfidati, al ritmo del caratteristico tamburino, sulle acque del lago di Bolsena. Una giornata all’insegna dello sport agonistico e del divertimento.
“Ci troviamo – ha affermato Claudio Schermi, il presidente nazionale di Dragon Boat – in un posto fantastico, perfettamente idoneo, per la bellezza paesaggistica e per i requisiti che offre, a ospitare questo evento. Dragon Boat non è solo uno sport agonistico ma anche, e soprattutto, un valore culturale e formativo. Insegna a stare tutti insieme sulla stessa barca e, lottare, per un obiettivo comune”.
Lo sanno bene le “Donne in rosa” presenti ieri alla manifestazione: un equipaggio formato da 22 donne, tra i 30 e i 70 anni, che hanno condiviso un’esperienza comune, la malattia, quella dolorosa e invalidante, del tumore al seno. Il movimento è stato fondato e guidato da Orlanda Cappelli, già tamburina ed atleta della nazionale master, unica italiana ad aver partecipato ai mondiali di Roma del 2002, ospite dell’equipaggio australiano “International Abreast”. Orlanda è scomparsa nel 2008 e, l’ultimo suo pensiero, è stato dedicato alle sue “ragazze” del Dragon Boat. Ad oggi le “donne in rosa” si trovano solo a Roma, Firenze, Cagliari e Catania. L’intenzione, data la vicinanza del lago di Bolsena, sarebbe quella di creare un equipaggio anche nella provincia di Viterbo e, magari, proprio a Marta.
Dragon Boat è la prima Federazione nazionale ad aver riconosciuto un equipaggio di donne operate al tumore al seno (10 in tutta Italia). Il loro, quello delle donne in rosa, è un messaggio di speranza profondo e intenso come la voce di Maria Pia che, nel corso della premiazione, ha urlato: “Donne non vergognatevi ad ammettere di essere malate, le donne della Tuscia non sono seconde a nessuno. Solo se si combatte, si può vincere”. L’8 settembre, a Sabaudia, si terrà il raduno di tutti i fisioterapisti del Lazio per di dimostrare, e spiegare, come la disciplina del Dragon Boat faccia bene alle donne operate di tumore al seno.
“Mi auguro che Marta – ha concluso il presidente Claudio Schermi – possa tornare a vivere questo bellissimo sport a livello non solo nazionale, ma anche internazionale”.
Classifica
Gara dei 2000 mt: 1 – Eliot
2 – Indiana club
3 – Marta Dragon
2^ gara: 1 – Marta Dragon
2 – Indiana club
3 – Eliot
Gara 200 mt misto: 1 – Indiana club
2 – Elliot