Riceviamo da Cristina Calcagni, vicecommissario di API Umbria
Si è svolto ieri a Roma il Consiglio Nazionale di API nella sede di Palazzo Bologna, alla presenza dei delegati regionali e del Direttivo Nazionale del partito , per l’Umbria il Commissario nonché Responsabile Organizzativo Nazionale P. Bicchielli ed il Vice Commissario C. Calcagni. Il Presidente del Consiglio Nazionale On.le Bruno Tabacci ha aperto la seduta con una introduzione alla panoramica Nazionale elogiando l’ottimo lavoro svolto dall’attuale Governo Tecnico guidato dal Presidente Monti, che ci ha consentito di uscire dall’umiliazione in cui il nostro Paese era caduto, rispettando l’impegno ereditato dai nostri padri fondatori di rimanere nella “zona euro”. Guardando al futuro prossimo l’On.le Tabacci ha auspicato alla creazione di una coalizione pragmatica ed equilibrata che ruoti attorno alle capacità del Partito Democratico di farsi promotore/perno di questo nuovo modello politico. L’esperienza di Milano, sinistra-centro, può essere esportata come modello per salvare l’Italia. Sulla base di questa premessa Alleanza per l’Italia, approva la candidatura dell’On.le Tabacci a concorrere, se queste ci saranno, alle primarie di centro sinistra nelle prossime elezioni politiche del 2013. Esprimiamo grande soddisfazione ed entusiasmo come coordinamento Umbro per il coraggio del nostro partito di proporre una nuova iniziativa politica forte che ci vede protagonisti nel futuro del nostro Paese, con una leadersheep autorevole di cultura popolare e non populista che avvicinerà i migliori contributi provenienti dalla società civile. Competenza, capacità, trasparenza e rigore morale, da sempre abbiamo portato avanti questa linea politica che oggi si concretizza nel rilancio del nostro partito, seguendo il suggerimento di essere inclusivi e non esclusivi. La scelta di Tabacci innesca un processo di accelerazione delle necessarie scelte politiche da parte dei maggiori partiti di centro sinistra, tale processo necessario e vitale per la politica nazionale, sarà anche il metodo che adotteremo sui nostri Territori anche essi bisognosi di chiare scelte politiche non più rimandabili, per un modello di governo che privilegi con chiarezza i più deboli in una moderna economia di mercato.