Riceviamo da Alleanza per Orvieto e pubblichiamo. L’intervento è riferito alla polemica che si è sviluppata tra Amministrazione, Angelo Ranchino e i fondatori di Alleanza per Orvieto, Barbabella, Calcagni, Gnagnarini.
Qualcuno si è arrabbiato di brutto per il nostro comunicato, qualcun altro ha tentato di far passare come verità la sua autodifesa, e naturalmente c’è anche chi dice che in tre anni non si possono fare miracoli e che chi critica genera confusione. Tutto scontato. Noi vogliamo solo ragionare e contribuire ad uscire da una situazione dannosa. Ci si può arrabbiare quanto si vuole, si può reagire per cieca e irrazionale difesa di chi oggi governa la città, ma ciò non può né impedire di pensare né impedire di dire né impedire di agire. E sia chiaro per tutti, nella misura in cui si reagisce così, si provoca solo l’incentivo a proseguire, magari precisando e sterzando un po’, ma senza rinunciare ad un millimetro di convinzione che la situazione attuale va cambiata. E’ un peccato dire che la politica può essere sì creativa, sì fantasiosa, ma non certo improvvisazione?
Non siamo stati chiari? Allora vediamo di essere più chiari. Noi apprezziamo ogni sforzo per salvare il nostro tribunale. Il fatto è che non solo si arriva a cosa fatte, ma con iniziative chiaramente solo massmediatiche di fatto si denuncia il grave deficit politico di lungimiranza e di capacità di costruire soluzioni alternative credibili. Dove sono le alleanze territoriali e istituzionali appunto su alternative credibili? Viterbo è nostra alleata? Todi ha detto che viene con noi? Allora tutti cattivi? Oppure in battaglia si sta con chi garantisce perché è credibile?
Siete contenti di quello che avete fatto? Bravi. La documentazione di 70 pagine è valida e probante? Ce lo auguriamo anche noi. Purtroppo però temiamo che le cose serie non si trattano così, che ci voglia cioè bel altro per riuscire. Ci vuole una politica. Non l’ha fatta nemmeno il centrosinistra? Vero, verissimo. E che vuol dire allora, che poiché non si è fatto bene prima si salva chi non fa bene adesso? L’on. Trappolino non a caso annaspa. Non penserà, speriamo, di cavarsela sparando bordate contro il governo che pure sorregge. Gli risulta che l’on. Fassina, non l’ultimo del suo partito, ha detto chiaramente che il PD è d’ accordo con la chiusura dei tribunali cosiddetti minori?
Si dice che in tre anni non si può fare ciò che non si è fatto in decenni. Vero. Ma si può dire anche che si continua a fare oggi quello che si è fatto prima, stessi metodi, improvvisazione, demagogia, politica del momento, sprezzante nei confronti di chi propone riflessioni, idee e prospettive da costruire con competenza e impegno di lungo periodo? Si può dire che non si vede lume su nulla che non sia tagli, tasse, pagamenti ravvicinati, ecc? Oppure c’è qualcosa che ci sfugge sulle idee che si hanno per il futuro della città e del territorio? Nel caso ce le ricordate per favore?
Per precisione vogliamo chiarire che gli interventi di Alleanza per Orvieto sono quelli firmati in tal senso e quando sono firmati come tali sono autentici. E ce ne assumiamo la completa responsabilità. Degli interventi che ciascun componente effettua singolarmente porta invece la responsabilità ovviamente chi li firma.
Al presidente di Orvieto Libera ci limitiamo a dire che la sua risposta piccata denuncia solo la fondatezza delle nostre valutazioni. E insistiamo nel chiedergli se l’ultimatum che ha dato più di sei mesi fa al sindaco, e perciò ampiamente scaduto, non vale più perché ciò che in esso si chiedeva è stato realizzato, oppure, come magari nella politica che egli diceva di voler rinnovare, si trattava di pura manfrina.
Da ultimo, né lui né altri pensino che basterà dire che le persone che osano criticare, solo per il fatto che hanno una storia, destituiscono di per ciò stesso di autorevolezza le idee che manifestano. La storia, chi non ce l’ha o ce ne ha una ma senza conoscerne bene il significato, non se la si può cucire addosso in astratto, tanto meno dicendo solo male degli altri. Bisogna fare delle cose, possibilmente bene. Noi non ci arroghiamo il diritto di giudicarci da soli, ma in coscienza non siamo disposti a lasciarci mettere tra quelli che hanno sulle spalle i fallimenti di ieri e il declino di oggi . Qualche errore sì, ma a Cesare quel che è di Cesare. In ogni caso se si vuole una sfida pubblica, siamo pronti. Basta solo dirci quando.