Organizziamo un incontro cittadino con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e le istituzioni del nostro comprensorio per dire basta alle finte soluzioni del governo ! per dire No alla chiusura del palazzo di giustizia ! No al Ministro Severino e facciamo un concerto per rendere più visibile e incisiva questa battaglia .
Non vogliamo seguire la stessa sorte dei tassisti e farmacisti quando il governo tecnico assicurava agli Italiani che l’economia si sarebbe raddrizzata con le liberalizzazioni .
In un momento di grande confusione del Paese, in cui scende in campo un partito contro l’IMU e salta il decreto per lo sviluppo, noi dobbiamo solo prender tempo e avanzare controproposte .
Riuniamo dunque la città per debellare la chiusura del tribunale e montiamo la protesta perché il governo Monti non è fatto per durare a lungo, e noi non possiamo risanare l’Italia cominciando dalla rupe e dal nostro tribunale. Infatti non possiamo perdere d’un colpo il palazzo di giustizia, la ASL, il centro studi e accettare la decisione di depotenziare l’ospedale.
Aumentiamo invece la protesta senza mai lasciare la decisione nelle mani del governo. Riduciamo il personale, aggreghiamoci ad altri tribunali o ad altri territori, ma non restiamo con le mani in mano.
Razionalizzare è diventata la parola d’ordine del terzo millennio e la lotta agli sprechi, dopo tante ruberie e scelte politiche sbagliate, suona come una liberazione e restituisce il senso di una ritrovata responsabilità civile, ma siamo certi che questa sia la cura giusta e la medicina di tutti i mali?
Non sarebbe la prima volta che la politica che fa altro che danni, a distanza di tempo ci ripensi e riconosca d’aver fatto male i propri conti anche perché non sempre razionalizzare corrisponde a risparmiare, a migliorare, o incrementare
Quindi per non fare la fine dei tassisti sarebbe il caso che i politici analizzassero meglio certi loro provvedimenti per essere più sicuri d’aver proposto le soluzioni giuste ai problemi del Paese.
Così la presenza di un tribunale in una certa zona va affrontato con circospezione tenendo soprattutto conto dell’ organizzazione decentrata dello stato e quindi delle sue funzioni rispetto al proprio territorio
Per cui anche dei viaggi delle persone chiamate a deporre fuori sede, dei tempi di percorrenza per recarvisi, dei costi e dell’efficienza nel ricevere servizi.
Infatti le statistiche confermano che il 19%degli Italiani ha scelto di vivere nella fascia tra i cinquemila e i ventimila abitanti, se ne ricava così che 18.052.91 vivono in piccoli comuni contro 13.052.024 che invece hanno scelto di vivere in città con oltre centomila abitanti di popolazione , perciò è facile capire che non sempre si può ragionare con il sistema delle forbici .
Infatti la logica dei tagli implica anche una serie di disagi, perdite di tempo e perdite di soldi ai danni di quella stessa economia per la quale proprio quei politici avevano previsto i tagli per salvaguardarla
Quindi non cadiamo nell’errore e facciamo una manifestazione a difesa del nostro tribunale contro la sobria macchina da guerra messa in campo dai poteri forti e in quell’occasione facciamo il punto per analizzare costi e vantaggi e tentare di salvare almeno le strutture più efficienti con i territori più vasti e popolati
In ogni caso avremo fatto un concerto per chiudere in bellezza senza che si possa dire che almeno questa volta non abbiamo fatto resistenza
E comunque non possiamo dare il buon esempio noi sacrificando il tribunale quando l’Italia è una completa baraonda e la politica una grande ruberia, perciò resistere, resistere e resistere e rimandiamo le sorti del tribunale possibilmente a dopo il mare .forse si dovrà fare anche il governo .