Cristina Calcagni, Alleanza per l’Italia, informa che, attraverso l’Interrogazione presentata il 26 giugno 2012 nella seduta n. 751 dal membro della 2 Commissione Giustizia del Senato, Sen. F. Bruno, vengono chiesti chiarimenti al Governo, nella persona del Ministro Guardasigilli Severino, in merito alle deroghe apparentemente effettuate in relazione alle disposizioni di carattere generale, sovrastanti il dispositivo legislativo, relativo all’accorpamento degli Uffici Giudiziari, tali per cui sembrerebbe essersi provveduto al mantenimento in vita del Tribunale di Spoleto anziché quello di Orvieto, che presenta caratteristiche totalmente complanari alle deroghe ipotizzate dal legislatore stesso. Tale richiesta è tesa a conoscere i criteri con cui si intenderebbe procedere all’accorpamento del Tribunale di Orvieto piuttosto che quello di Spoleto. Di seguito l’Interrogazione integrale.
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07781
Atto n. 4-07781
Pubblicato il 26 giugno 2012, nella seduta n. 751
BRUNO – Al Ministro della giustizia. –
Premesso che:
la relazione del Capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, audito il 9 e il 15 maggio 2012 in 2ª Commissione permanente (Giustizia), al Senato, ha evidenziato che due sono i principali obiettivi che il Ministero intende perseguire: la ridefinizione di circondari dei tribunali ordinari e realizzazione di risparmi di spesa attraverso il contestuale incremento dell’efficienza;
tali obiettivi dovranno essere perseguiti attraverso il bilanciamento dei due criteri dettati dall’art. 1, comma 2, lettere a) e b), della legge delega: riduzione del numero dei tribunali e rispetto dei criteri “oggettivi ed omogenei” (estensione del territorio, numero degli abitanti, carichi di lavoro, indice delle sopravvenienze, specificità territoriali, tasso d’impatto della criminalità organizzata, razionalizzazione delle aree metropolitane), che consentono non tanto l’individuazione del numero dei tribunali da ridurre, ma la ridefinizione dell’assetto territoriale degli uffici giudiziari attraverso la revisione delle circoscrizioni;
il raggiungimento di tali risultati deve essere temperato attraverso l’inderogabile mantenimento di non meno di 3 degli attuali tribunali per ciascun distretto di Corte d’appello;
ha anche segnalato che, con tutta probabilità, il tribunale di Orvieto, a vantaggio del tribunale di Spoleto, rischierà di essere “tagliato” in ossequio a quanto sopra;
considerato che:
il tribunale di Orvieto, dai dati risultanti dagli atti della commissione istituita dal Consiglio nazionale forense e dalla relazione annuale redatta dal Presidente della Corte d’appello di Perugia inerenti allo stato della giustizia in Umbria, mostra tuttavia una considerevole efficienza sia nel penale che nel civile, riuscendo nel consuntivo a ridurre le pendenze iniziali ad un numero di giudizi sopravvenuto diversamente a quello, per esempio, di Spoleto, il tutto con costi per la collettività decisamente inferiori (circa 7 volte in meno) e con una durata dei procedimenti inferiore di più di un terzo del tempo riscontrato nel tribunale di Spoleto;
la distanza da Orvieto a Terni (tribunale accorpante) è decisamente maggiore rispetto a quella da Spoleto al capoluogo di provincia;
il circondario del tribunale di Orvieto è territorialmente molto più esteso rispetto a quello di Spoleto;
l’eventuale accorpamento del tribunale di Orvieto a quello di Terni provocherebbe un inevitabile congestionamento del servizio giustizia nell’intera Regione,
si chiede di sapere se il Governo voglia rendere noti i criteri adottati nell’indicazione di Orvieto quale circondario di tribunale eventualmente da accorpare con il tribunale di Terni.
http://www.senato.intranet/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=665664