ORVIETO – Anche Todi “scarica” Orvieto. A tempi scaduti la battaglia per il mantenimento delle sedi giudiziarie in Umbria assomiglia sempre di più ad un “tutti contro tutti”. Dopo essere stata propagandata e caldeggiata in ogni sede, la soluzione di salvare il tribunale di Orvieto accorpando gli uffici giudiziari della Rupe con Todi e alcuni territori limitrofi del Ternano viene palesemente bocciata, alla luce del sole, dai sindaci della Media Valle del Tevere. Iniziativa arbitraria di Orvieto o voltafaccia dell’ultimora? A sentire l’Ordine degli avvocati di Orvieto più la seconda. Anche se i termini sono molto più diplomatici.
“Si trattava di una soluzione inizialmente condivisa, evidentemente ognuno alla fine ha rivisto le proprie convenienze” è il commento che si riesce a strappare. L’intento come noto era quello di ampliare il bacino d’utenza fino a 200mila abitanti con una nuova geografia delle circoscrizioni che prevedeva l’ampliamento verso territori limitrofi di Umbria, Alto Lazio e Toscana orientale. Una soluzione, inviata anche al ministro Paola Severino, sposata in maniera unanime, oltre che dagli organismi dell’avvocatura a livello locale e nazionale, da Provincia di Terni, Comune di Orvieto e Comuni del Circondario. Il tutto sulla base di un accordo che era evidentemente “firmato” sulle sabbie mobili. Perché ora Todi, in caso di soppressione, dichiara apertamente adesso di non voler finire accorpato né a Orvieto né a Spoleto, semmai a Perugia. Orvieto sembra restare sempre più a piedi. Abbandonato nella battaglia prima da Spoleto che è riuscita a farsi inserire tra le sedi e “intangibili” e ora anche da Todi. Le speranze restano davvero poche ora che il piano redatto dal capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del Ministero Luigi Birritteri è stato consegnato al ministro della Giustizia Paola Severino per essere trasformato in decreto legislativo. Con i tempi che si preannunciano stretti. Il testo, infatti, dovrebbe essere portato a giorni al Consiglio dei Ministri per la ratifica che dovrebbe arrivare entro il 13 settembre. Resta, in sostanza, la possibilità che sia il Parlamento a bocciare l’iniziativa. E poco altro.
Intanto il tribunale di Orvieto già inizia a perdere i pezzi. Il Consiglio superiore della Magistratura una decina di giorni fa ha disposto il trasferimento del giudice Edoardo Cofano. Dopo un quinquennio a capo del tribunale di Orvieto, Cofano, su richiesta avanzata ormai da diverso tempo, è stato assegnato a Roma dove assumerà l’incarico di presidente di sezione al tribunale civile. Il ruolo di facente funzione ad Orvieto sarà affidato, per anzianità di servizio, al giudice Maria Pia Di Stefano. In attesa della copertura del posto che però in vista della possibile chiusura della sede giudiziaria potrebbe anche non arrivare mai. Intanto, sulla battaglia per il mantenimento della sede di Orvieto si è innestata anche quella per ottenere la sede dell’Authority dei Trasporti, un altro segnale, qualora ce ne fosse stato bisogno, che in alcune sedi il tribunale è dato per spacciato. L’Ordine tuttavia continua a chiedere insistentemente le vere ragioni che hanno determinato il salvataggio di Spoleto a scapito di una realtà meno costosa e più efficiente come Orvieto.