Riceviamo da SEL e pubblichiamo
Ancora un aumento di un servizio essenziale per tante famiglie in difficoltà. La decisione della Giunta regionale di aumentare del 25% il costo dei biglietti e degli abbonamenti dei treni di Umbria Mobilità (ex FCU) colpirà studenti, lavoratori, persone che scelgono il treno per proteggersi dall’aumento del costo dei carburanti. Sappaimo di essere in un momento difficile per i bilanci degli enti pubblici ma questo non può significare un aumento oramai generalizzato di tutti i servizi pubblici erogati nella nostra regione. L’elenco degli aumenti è lunghissimo e, crediamo, non più sopportabile da parte di migliaia di famiglie e cittadini. Partendo dall’IMU, si passa per aumenti in molti comuni dei servizi di nettezza urbana e acqua che vanno dal 15 al 20%; aumentano le rette di nidi e mense; contemporaneamente si fatica a mantenere molti servizi sociali di assistenza a disabile e famiglie in difficoltà. Ora anche la mazzata sui treni che, come si sa, sono usati soprattutto da semplici pendolari, studenti, pensionati e disoccupati. E’ stridente leggere questa notizia con quanto sta accadendo al comune di Perugia dove, alcuni consiglieri comunali, richiedono il rimborso benzina per fare poche centinaia di metri dalla propria abitazione al palazzo comunale. Una vera e propria vergogna.
Ancora una volta si decide un aumento delle tariffe prima di fare una attenta e spietata analisi dei costi di gestione, dei premi di produttività ai dirigenti, e quanto altro possa aiutare a contenere i costi. Ci stupisce oramai l’accettazione passiva di queste decisioni da parte di tanta sinistra che siede nei consigli comunali dove noi purtroppo ancora non siamo e in quello regionale. La giustizia sociale va non solo enunciata come principio ma per questa bisogna lottare votando a che contro certi provvedimenti. Ma se tutto aumentasse del 25% come i biglietti dei treni locali come farebbero le famiglie che sono strette tra il blocco degli stipendi e la perdita di posti di lavoro.
Siistra Ecologia e Libertà annuncia una propria mobilitazione con volantinaggi in tutte le stazioni ferroviarie per denunciare che un’altra politica è possibile, cominciando con il taglio del fondo di produttività dei dirigenti che ammonta a circa a tre milioni e mezzo. Ci auguriamo di incontrare qualche autorevole esponente della sinistra in consiglio regionale che raccolga questa nostra proposta.