La chiesa di Sant’Andrea ha di nuovo la finestra d’alabastro. Puntualissima, come preventivato, l’azienda di Volterra a fine maggio ha ripristinato la situazione preesistente alla Pasqua 2012. E siccome nemmeno Volterra ha potuto reperire una lastra di alabastro identica alla precedente, per Sant’Andrea si è dovuto ricorrere all’importazione dalla Spagna! Né si poteva fare diversamente, visti i dettami dall’alto.
<< Noi ci siamo rivolti alla Sovrintendenza e ai beni culturali della diocesi che ci hanno detto come fare. L’unica imposizione era che la finestra fosse identica a quella precedente, risalente al 1929.>> racconta il parroco don Luca Conticelli.
Vista da lontano la finestra così chiara sembra intonacata e di poco differisce dal foglio di compensato che vi era stato collocato per la provvisoria tamponatura. La bellezza è tutta all’interno dove la luce, specie nel pomeriggio, filtra chiara e abbondante.
<<La lastra precedente sembrava più scura per via dello smog. – dice il parroco. -Ma si è cercato di imitare quanto più possibile quella preesistente.>>
Il costo dell’opera? Quattordicimila euro, iva compresa. Una bella cifra, non c’è che dire, che si sarebbe potuta risparmiare solo evitando di giocare a pallone nella piazza antistante la facciata della storica chiesa del Centro storico. E c’è da temere che la cosa possa ripetersi perché tuttora è frequente vedere a tarda ora giovani uomini, e non ragazzini delle medie, lanciare calci al pallone, scambiando l’ampio spazio pedonalizzato per un campetto di periferia.
Chi dice che quei 14 mila euro potevano essere destinati in beneficenza sicuramente ha ragione. Ma se qualcuno procura un danno così elevato, chi paga? La parrocchia solitamente aiuta varie famiglie in difficoltà, sostenendo le spese per l’affitto, la bolletta della luce… Questa volta ha dovuto fare una scelta ed ha optato per Alessandro, inviando 763 euro.
E per la finestra?
<< La parrocchia aveva già 4 mila euro, siamo arrivati a 7 mila grazie all’aiuto di orvietani generosi. Speriamo nella divina provvidenza per riuscire a saldare l’intero conto entro il mese di ottobre. Ma il problema rimane, tanto che mi domando se non è il caso di mettere un’inferriata all’esterno della finestra. Il vero problema è che ci devono essere delle regole. Almeno un minimo di controllo sulla piazza ci vuole, questa è una piazza centrale. Non è solo un problema di soldi per sostenere la spesa, è soprattutto una questione di educazione, di come si vive questa città.>>