VITERBO – “Buoni propositi per i Buoni Vacanza”. Il rilancio del turismo parte da Viterbo. Successo per il convegno organizzato dall’Osservatorio italiano Turismo sociale e associato,nel corso del quale è stato presentato, il 4° Rapporto nazionale sul Turismo Sociale e Associato a cura dell’ISNART.
All’incontro hanno preso parte diverse personalità autorevoli e profondi conoscitori del settore: l’on. Marchioni, prima firmataria della proposta di legge di revisione della normativa sui buoni vacanza; Benito Perli, presidente della Fitus/Buoni Vacanza Italia; Caterina Cittadino, capo dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Ministero del Turismo. Presenti anche le imprese, rappresentate dalle diverse associazioni di categoria, che non hanno mancato l’occasione per manifestare la propria preoccupazione sull’andamento attuale del turismo.
Il Convegno è stato moderato dal giornalista Antonio Castello (nonché socio fondatore dell’Osservatorio italiano Turismo sociale e associato).
Dopo due anni di erogazione, i buoni vacanze sono stati, definitivamente, soppressi con la normativa sulla semplificazione emanata, lo scorso dicembre, dal governo Monti. Quello che poteva rappresentare una leva di ripresa, per uno dei nostri più importanti settori economici, è stata vanificata. Eppure l’esperienza è stata estremamente positiva per l’intero comparto; con il coinvolgimento e la collaborazione fattiva di tutte le associazioni, enti sociali e di categoria e molti operatori. La scadenza di settembre e l’incertezza per il loro futuro, metterà al tappeto problemi sociali incalcolabili: migliaia di domande invase e un aggravio di costi gestionali non previsti.
In atto, c’è la proposta di legge di revisione della normativa sui Buoni Vacanza che, qualora venisse inserita come emendamento al Decreto sullo Sviluppo di prossima emanazione, potrebbe ripristinare l’operatività di questo strumento importantissimo per la ripresa del turismo interno.
“Bisogna salvare il turismo. – perentorio il commento di Vincenzo Peparello, responsabile regionale Turismo Confesercenti ed esperto di marketing territoriale – . Ormai tutto è da considerarsi turismo sociale in quanto la crisi ha colpito il reddito delle famiglie e, di queste, il 60% ha dichiarato che quest’anno non farà vacanze. La villeggiatura non può essere considerata un lusso per pochi; ma, bensì, un diritto di tutti”. Le associazioni di categoria sono intervenute tutte sulla questione dei buoni vacanza; non solo manifestando la volontà di ripristinarli ma, soprattutto, sostenerli attraverso una visione diversa: vale a dire non considerarli come un sussidio, ma un bisogno della collettività e inserirlo nella legislazione futura. Considerando inoltre l’effetto destagionalizzante del turismo sociale.
“Il modello a cui ci si potrebbe ispirare – ha proseguito Vincenzo Peparello – è quello francese che, tra l’altro, genera 400 milioni di fatturato contro i 5 milioni di quello italiano. Venendo meno la possibilità di utilizzo da parte delle famiglie italiane e con ulteriore diminuzione del potere d’acquisto del reddito, tutto ricadrà pesantemente sul fatturato del turismo italiano. Tra l’altro conclude Peparello, causa l’aumento del costo del carburante, stiamo assistendo in questi mesi ad un crollo del turismo di prossimità,che per molte aziende spesso rappresentava in parte una compensazione al calo generale dei consumi turistici. Servono da subito interventi rapidi, risolutivi e duraturi. La strategia da perseguire e dove per lo meno tutti sembrano essere d’accordo potrebbe essere rappresentata con uno slogan “Turismo per tutti e, soprattutto, tutto l’anno”.