Per celebrare i 90 anni della Libreria del palazzo dei Sette e per sottolineare la tradizione “libresca” della città della rupe, il bibliografo Aldo Lo Presti da poche settimane ha dato alle stampe un volume di grande interesse, intitolato ORVIETO DI CARTA. Librai ed editori a Orvieto tra i XIX e XX secolo, Intermedia Editore, che sulla copertina riporta proprio un’immagine dell’interno della libreria dei Sette negli anni ’20 del 900.
La prefazione del libro è stata curata da Oliviero Diliberto, grande bibliofilo, uomo politico, già ministro della Giustizia.
Il volume verrà presentato venerdì 22 giugno alle 21,00 proprio in occasione della festa dei 90 anni della libreria del palazzo dei Sette.
Una speciale serata a cui saranno presenti, oltre a Aldo Lo Presti e Oliviero Diliberto, anche alcuni personaggi ed esperti del mondo librario come: Stefano Salis de “Il Sole 24 Ore” e due tra i più importanti librai italiani come Romano Montroni della Libreria Coop Ambasciatori di Bologna e Rocco Pinto della Torre di Abele di Torino.
La Libreria dei Sette nasce nel 1922 come Libreria Adelio Michelangeli dal nome del primo che ad Orvieto si immaginò capace di svolgere in via esclusiva la professione di libraio. Nei decenni precedenti i lettori orvietani avrebbero potuto rivolgersi presso le botteghe di Sperandio Pompei, di Ernesto Tosini, Marsilio Marsili e Alessandro Maglioni, più editori e tipografi che librai.
Nella seconda metà dell’Ottocento gli stessi lettori potevano fare affidamento sulla cartoleria Ulisse e Fidardo Berretti, sulla tabaccheria di Romano Sovena, sull’Agenzia giornalistica di Vincenzo Bachini (un chiosco aperto nell’atrio degli Uffici delle Regie Poste e Telegrafo) e sull’edicola di Giuseppe Duranti (anch’esso un semplice banco in esercizio nel medesimo atrio delle Poste) quest’ultimo rappresentante in Orvieto delle case editrici F.lli Treves e Sonzogno con succursale della Biblioteca Circolante di Viterbo.
La libreria di Adelio Michelangeli (che editò in proprio alcune – ormai rare – cartoline illustrate), zio dello scultore Gualverio, rimase in esercizio sino al 1957 circa.
L’anno successivo fu rilevata da Enzo Fusari, già commesso della stessa libreria, capace di mettere a frutto una indubbia vocazione libresca trasformando il proprio locale in una sorta di “centro culturale”, vero punto di riferimento per l’intera collettività. La storica libreria, in seguito alla prematura scomparsa del proprietario, dopo un breve periodo di chiusura, viene rilevata nel 1994 dai sette – tra fratelli e sorelle – Campino da cui il nome di Libreria dei Sette, ospitata e non poteva essere altrimenti, nello storico Palazzo dei…Sette!
Se l’affiliazione alla catena libraria della Mondadori è storia recente (2005) incessante è stata l’attività divulgativa di Enza, Riccardo e Monica Campino volta ad avvicinare il pubblico dei lettori alla produzione libraria. Nascono così due importanti iniziative promozionali, sia gli incontri con l’autore “Il Libro Parlante” che sin dalla prima edizione del 1998 ha assicurato la presenza sulla Rupe di numerosi importanti scrittori italiani e stranieri, sia la manifestazione I Libri in piazza che, in emozionante continuità con l’attività pontremolese di Roberto Ghelfi, nel periodo estivo aumenta la possibilità di avvicinarsi ai libri con i banchi allestiti sotto gli archi della chiesa di Sant’Andrea.
(Tratto da Aldo Lo Presti “Orvieto di carta” – Intermedia 2012)