ALLERONA – E’ giallo ad Allerona sul suicidio di un muratore macedone di cinquantatre anni. L’uomo sabato scorso, all’ora di pranzo, mentre si trovava nella camera da letto – in casa c’erano anche la moglie e una figlia – ha preso la pistola, se l’è puntata alla testa e ha sparato, ferendosi mortalmente.
In realtà, il colpo che è trapassato da una parte all’altra del cranio, non l’ha ucciso all’istante. Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato l’uomo che rantolava, in fin di vita. A nulla però è servito il trasferimento al Santa Maria della Stella di Orvieto, dove il cinquantatreenne è deceduto nella notte a cavallo tra sabato e domenica, per le gravissime lesioni riportate. L’uomo con una moglie e cinque figli (non tutti in Italia) viveva ad Allerona da una decina di anni. Insieme ai generi – raccontano gli abitanti del paese dell’Orvietano – hanno costituito una sorta di piccola comunità, senza mai integrarsi del tutto. Mai un problema, però, con la popolazione locale.
I carabinieri che indagano sul caso, stanno cercando di far luce su diversi aspetti di questa vicenda, a partire dalle ragioni che possono aver spinto il cinquantatreenne al tragico gesto. Sull’argomento c’è massimo riserbo da parte degli investigatori. I militari stanno svolgendo indagini anche sulla regolarità della pistola con cui l’uomo si è sparato. Non si tratterebbe peraltro dell’unica arma che i carabinieri hanno trovato all’interno dell’abitazione del macedone.