CIVITELLA D’AGLIANO – “Ringrazio la dirigente scolastica Paola Adami per l’interessamento che ha manifestato relativamente all’erba alta e alla manutenzione del giardino della scuola elementare di Civitella. Magari, se lo stesso coinvolgimento affettivo, lo dimostrasse anche per i bambini della prima classe, non sarebbe cosa di poco conto. Anzi. Informo, inoltre, la professoressa Adami, che l’erba alta è stata accuratamente tagliata. L’amministrazione e il sottoscritto parlano, e scongiurano in tutti i modi possibili e immaginabili, la chiusura della scuola elementare. Uno scenario contornato da profondi disagi: in primis per i bambini; in seconda istanza per i genitori, soprattutto se sono entrambi a lavorare. E la professoressa Adami cosa fa? Sorvola, tranquillamente, tutta questa problematica, per parlare di erba alta. Bene, inconveniente immediatamente risolto. Ora su cosa vogliamo sviare l’attenzione?”.
Suona così, dura e senza mezzi termini, la replica del sindaco di Civitella D’Agliano, Roberto Mancini, alle dichiarazioni della dirigente scolastica Paola Adami pubblicate, nei giorni scorsi, su alcuni organi di informazione locale.
“La chiusura della scuola elementare è palesemente – prosegue il sindaco di Civitella – una manovra politica. Si sta strumentalizzando il diritto allo studio e, questa, è una cosa inaccettabile. Questa mattina è venuta da me un’altra mamma a informarmi che l’iscrizione alla prima classe, presentata per il figlio, non è stata accettata. E siamo a quota quattro. Mi chiedo: tutto questo è una cosa costituzionalmente legale?”.
Tra i bambini che hanno chiesto di iscriversi alla scuola elementare di Civitella c’è anche un piccolo in possesso della 104/92’. Nella relazione, trasmessa dal sindaco al Provveditorato e ai sindacati, l’assistente sociale ritiene inopportuno che il minore in questione, titolare della disabilità, possa viaggiare in autobus. Una situazione resa ancor più grave dalla disoccupazione del padre, che deve provvedere ad altri tre figli che frequentano plessi scolastici diversi, e dall’assenza della patente da parte della madre.
Undici sono i bambini conteggiati, ad oggi, per l’iscrizione alla prima classe; in quanto un ragazzino è stato bocciato e dovrà ripetere l’anno. Due sono state letteralmente rifiutate a prescindere e, un’altra, è quella relativamente alla 104/92’. Siamo a quota 14 (il minimo previsto dalla legge è 15) e c’è tempo fino alla fine del mese di agosto. “Allora mi chiedo – prosegue Mancini – perché, se non ci sono motivi logici e validi, la scuola deve chiudere? E’ una scelta preventivamente calcolata? Forse per la dirigente scolastica, e per tutti coloro che hanno disertato il consiglio straordinario sulla scuola, la motivazione reale è la strumentalizzazione politica? Ritorniamo, per piacere, all’importanza e all’autenticità delle cose, concedendo, ad ogni cosa, il giusto spazio”.
Per i bambini si parli di scuola: istituzione principale per la crescita personale. L’educazione è disciplina e possesso di se stessi. E’ un diritto, così come un dovere. “Come amministratore – conclude Mancini – sarò accanto ai genitori e ai bambini in questa battaglia. Non si può accettare, diventando complici ammutoliti, una scelta prepotentemente senza senso”.