Un traguardo importantissimo si avvicina per ArTè Teatro Stabile d’Innovazione di Orvieto, che con lo spettacolo MOLLY debutterà in PRIMA ASSOLUTA al Festival dei Due Mondi di Spoleto sabato 30 giugno alle 17, con replica il giorno successivo alla stessa ora.
E’ la prima produzione che ArTè, soggetto teatrale nato lo scorso anno dalla fusione di Argot e Teatro Mancinelli, presenta alla nota manifestazione che annualmente celebra l’arte, la musica, la cultura e lo spettacolo.
Sarà l’Auditorium della Stella ad ospitare la messinscena di Molly, spettacolo tratto dall’Ulisse di Joyce ed interpretato da CHIARA CASELLI, che ha accolto con fervore la proposta del teatro orvietano per riportare il testo in palcoscenico nella ricorrenza dei 70 anni dalla morte dell’autore. Diretta da MAURIZIO PANICI, regista e curatore della messinscena – nonché Direttore Artistico di ArTè –, la Caselli, attrice di livello internazionale versatile e interessante, in questo spettacolo conferma la qualità di un percorso artistico che l’ha portata a lavorare con registi come Antonioni, Cavani, M.T.Giordana e Gus Van Sant.
MOLLY è il monologo finale dell’Ulisse, nella nuova traduzione di Gianni Celati, un testo semplice e nello stesso tempo complicatissimo e molto impegnato, incentrato sui pensieri di una donna, perfettamente interpretata da una Chiara Caselli in scena carnale, duttile, fortemente sensibile, al centro di un allestimento delicato, non realistico, dove troneggia un grande letto blu che, come una zattera nel vuoto, evoca un naufragio in una notte di ricordi.
Un’operazione, la presenza di MOLLY al Festival di Spoleto, che partendo dal territorio vanta un respiro internazionale, un momento importantissimo del progetto di ArTè, che tra le mosse future, oltre all’organizzazione della Stagione Teatrale 2012/2013 del Mancinelli, ha la creazione di una compagnia di giovani, una rassegna sul teatro contemporaneo (della quale farà parte anche Molly) ed un focus su James Joyce.
Dalle note di regia di Maurizio Panici:
Molly è flusso di coscienza, è materia viva e palpabile che ha bisogno di un’attrice in grado di restituire con assoluta naturalezza tutte le infinite sfumature di un pensiero libero e semplice.
Ma Molly è anche corpo d’attore che si mostra e si espone nella sua intimità, costringendo gli spettatori a partecipare a questo rito così privato e impudico, ma così tenero e leggero, tanto da sentirsi forse inadeguati a cogliere quel mare di tenerezza offerta nella efficace e potente lingua di Joyce.
Chiara Caselli ci offre tutte le sfumature della protagonista in una partitura perfetta, dove la parola si fa suono e il corpo diventa strumento emotivo in grado di restituirci ogni piccolo sussulto interiore.
La parola di Molly ci accoglie nel suo rituale farsi carne, nella potenza del suo linguaggio ci perdiamo storditi ed emozionati, alla ricerca di un tempo dell’innocenza che la protagonista ci indica con precisione nel suo rapporto con la natura e con gli uomini.
(La foto di scena è di Massimo Achilli)