di Comitato provinciale di Terni per l’acqua bene comune
Il 12 giugno alle 10, ad un anno esatto dal referendum contro la privatizzazione dell’Acqua, il Comitato provinciale di Terni per l’acqua bene comune, ha consegnato, presso la sede di via 1° maggio 65, all’Amministratore Delegato Graziano Bernardi e al Direttore Generale Paolo Rueca del SII, servizio idrico integrato, 320 richieste da Terni e Narni di rimborso della quota del 7% delle bollette dell’acqua per la mancata eliminazione dalle bollette dell’acqua della “remunerazione del capitale” in attuazione del referendum sulle tariffe idriche. Inoltre da Orvieto sono state spedite altre 96 richieste di rimborso per un totale, in questa prima fase, di 416 famiglie che, nella sola provincia di Terni, chiedono l’applicazione dei risultati referendari ed il conseguente storno, del 7% delle bollette pagate dopo il luglio 2011.
Durante la consegna c’è stato un lungo confronto tra il comitato referendario e l’A.D. del SII, cui sono stati esposti i motivi del comitato referendario e delle centinaia di cittadini ricorrenti e la lotta perché l’acqua sia un bene comune e non una merce per fare profitti. All’incontro erano presenti Carla Chicchiero e Franco Coppoli del comitato ternano e Valter Tracchegiani di Narni.
Il secondo quesito del referendum, al quale hanno partecipato quasi 27 milioni di cittadini, dei quali oltre il 95% ha votato Sì, ha abrogato dalla tariffa idrica la “Remunerazione del capitale investito”, nonostante ciò SII non si è adeguata e i ternani hanno continuato a pagare sino al dicembre 2011 una BOLLETTA dell’ACQUA che comprendeva quella voce, corrispondente al 7%, il cui costo è stato “spostato”, da gennaio ’12, nella bolletta, aumentata del 6,22%. Ciò non è legale ed i cittadini, obbedendo alla legge ed aderendo allacampagna di obbedienza civile, hanno sporto reclamo e chiesto il rimborso di quanto non dovuto.
Si è determinato un grande interesse per la campagna, una grande sorpresa e rabbia, nel momento che le persone accedono all’informazione della mancata attuazione dell’esito referendario.
Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini ad aderire alla campagna di obbedienza civile che continua ed a chiedere il rimborso delle bollette per l’importo corrispondente alla “remunerazione del capitale” pari al 7% l’anno 2011.