Sul Monte Peglia, il manto verde della pineta è “offuscato” dalle giallastre erbacce che infestano il sottobosco, dando un immagine distorta di un patrimonio arboreo rigoglioso ma evidentemente assai poco curato dai competenti organi pubblici addetti alla pulizia, al decoro e alla tutela delle aree destinate alla fruizione da parte dei residenti e dei turisti.
A quando le attese operazioni di bonifica?
Forse quando l’erbaccia raggiungerà l’altezza dei pini?
Che cosa si aspetta?
Altro problema riguarda l’illuminazione pubblica: da quasi tre anni è in black out tra le località di Poggio Spaccato e Ospedaletto (frazione di San Venanzo), lungo la statale 317 che attraversa la zona boschiva del Monte Peglia.
Undici punti luce (c’è chi si è preso la briga di verificarne la numerazione, dal332 a343): potrebbero rendere più sicura sia la vita dei residenti che il soggiorno dei turisti, presenti in quelle zone non soltanto in estate in questo luogo caratterizzato dalla fitta pineta del Peglia.
Una zona –quella di Ospedaletto- per la quale in campagna elettorale sono state fatte promesse a “pioggia”da parte dell’amministrazione comunale, sbilanciatasi al punto di promettere un marciapiede fin ora mai realizzato.
Anche su questo capitolo bisognerebbe dedicare qualche parola: più che di un intervento (in cemento) sullo stesso piano dell’asfalto sarebbe meglio pensare un tratto parallelo alla strada rialzato lungo il terrapieno che fiancheggia il nastro d’asfalto. Si potrebbero risparmiare molti denari sfruttando l’andamento naturale di un percorso che, a piedi o in bicicletta, potrebbe venire sistemato rispettandone la natura. Magari con quei soldi risparmiati si potrebbe riattivare proprio l’illuminazione
Amanti del Monte Peglia