In occasione del festival internazionale dedicato all’Acqua, Umbria Water Festival, non poteva mancare il Vino, elemento nei secoli imprescindibilmente legato ad essa, così come dimostrato dal noto archeologo Claudio Bizzarri e l’enogastronomo Antonio Boco, firma prestigiosa del Gambero Rosso, che a Guardea hanno piacevolmente intrattenuto e interessato i convenuti, nel corso della conferenza di presentazione degli itinerari apertasi con i saluti del Presidente dell’Associazione Luigi Petrangeli.
Ed è proprio l’Acqua uno dei tematismi individuati da Danca Caccavello e Mara Quadraccia, autrici della progettazione degli itinerari della Strada. Un potente fil rouge che accompagna il turista nel suo viaggio tra immaginazione e realtà, tra emozionalità e suggestioni, tra passato e presente, e lo porta ad emozionarsi nella scoperta dei luoghi nascosti e insoliti, e delle bellezze ed eccellenze che questo meraviglioso territorio cela.
Un nuovo modo di far conoscere il territorio, quindi, proponendo percorsi tematici articolati in cui l’ospite diventa il protagonista e con lui le sue emozioni, continuamente stimolate da angolazioni e sensazioni differenti. Tra olfatto, udito e vista l’ospite esplora l’incanto dei luoghi più suggestivi del territorio.
D’altronde il Turismo del Vino, che in Italia si è sviluppato a partire dal 1993, come enfatizzato dal Presidente Petrangeli, è diventato oggi un comparto economico con un giro di affari del valore di cinque miliardi di euro l’anno (dati 2011). E’ un turismo che può dare molto alle zone agricole e soddisfare i bisogni dei nuovi viaggiatori desiderosi di esperienze e di luoghi autentici.
Censis Servizi, stima il potenziale di sviluppo ancora esprimibile dal turismo del vino intorno all’80% e prevede una crescita da 5 a 8 milioni dei visitatori delle cantine italiane.
Pertanto il Vino, con il territorio e la cultura di cui è espressione, è sicuramente una delle ricchezze più importanti del sistema Italia, riconosciuto nel mondo e quindi potenziale veicolo di forte sviluppo produttivo e turistico al pari del patrimonio artistico e monumentale. Ed il turismo del vino è dunque una calamita importante per l’Italia e quindi un fattore determinante per lo sviluppo del settore turistico nel suo complesso.
Nei più recenti sondaggi l’accoppiata cibo-vino batte l’arte, la campagna e i centri termali, sia (e specialmente) nella classifica di interesse della stampa, sia in quella dei Tour Operators.
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo dei fondi FEASER- PSR 2007/2013 Bando 3.1.3 della Regione dell’Umbria e grazie alla collaborazione dei soci dell’Associazione.