LETTERA APERTA AL SINDACO ANTONIO CONCINA
Egregio sindaco,
la dobbiamo clamorosamente contraddire ma la difesa di Rocca Ripesena non è una battaglia di serie B, meno importante di quella per la tutela del Terzo Calanco di cui siamo indubbiamente stati tra i protagonisti.
Ci abbiamo messo del tempo per convincere diversamente la sua amministrazione, all’inizio non orientata verso una nuova politica del ciclo dei rifiuti. Altro tempo ci vorrà per convincerla che la “nuova economia ai tempi della crisi” non può prescindere dalla difesa strenua della bellezza del paesaggio e della salubrità dell’aria e del suolo importanti per assicurare, tra l’altro, una duratura prosperità.
E siamo fortemente risoluti come associazioni, e molti cittadini con noi, a intraprendere una lunga battaglia sulla “questione urbanistica” che, con la decisione dell’ultimo Consiglio Comunale, si è aperta di fatto nella città. In cui la sua determinazione a procedere si è mostrata con tutta la sua responsabilità.
Insomma, dopo il “Conventaccio” di Ficulle non vogliamo l’”Albergaccio” della Rocca!
Ci rammarica, ma non ci sorprende, il fatto che abbia voluto tirare dritto, nonostante segnali di moderazione che le erano pervenuti dal mondo delle associazioni territoriali, da alcuni esponenti della sua stessa maggioranza, tesi a non inasprire la questione Rocca Ripesena –peraltro in assenza di un progetto chiaro e definitivo del proponente l’opera (sullo sfondo c’è la realizzazione di un grande albergo per circa 6800 mc. delle dimensioni planimetriche di circa 50 ml di lunghezza per 13 di larghezza su tre piani di cui il primo seminterrato, che il proponente non ha ritirato)- visto anche l’allarme che la stampa cittadina e regionale testimoniava.
Motivando la scelta con dichiarazioni del tipo che (il proponente) “è intervenuto nelle società sportive, eventi culturali, nella chiesa di Rocca Ripesena, nel roseto. Obiettivamente sta dando una mano “(sic!) come se ciò fosse sufficiente a modificare il piano regolatore di un comune!.
E’ oggettivamente invece vero quello che ha dichiarato il consigliere Leoni, che “ questo assenso– che comunque ha spaccato il consiglio comunale, e mostrato come non esista su temi così rilevanti una opposizione complessiva degna di questo nome, viste le assenze dei consiglieri Mariani (segretario del partito!), Ricci e Tonelli, in particolare i primi due visto che l’intero PD presente ha votato giustamente contro, unitamente a Leoni- “va a complicare la situazione di Rocca Ripesena, una Orvieto in miniatura. Il territorio di Orvieto è tra i 50 più importanti d’Italia. Complicare l’assetto di Rocca Ripesena mi sembra un errore che non mi sento di condividere. Si dice che (per ) l’intero progetto si rinvia l’esame all’ambito 2, ma è chiaro che una volta approvato l’ambito 1, non si potrà negare il resto, quindi il Consiglio si lega le mani”.
E dunque vogliamo esprimere a lei e a tutta la cittadinanza di Orvieto e dell’intero circondario le nostre estese preoccupazioni e determinazioni a cercare di interrompere tali politiche, in special modo perché avvengono pressoché alla fine del suo mandato.
Ed infatti ci preoccupa assai il clima immesso dalle poco equilibrate dichiarazioni del suo assessore all’urbanistica che minaccia controlli sui fabbricati dei cittadini che hanno osato obiettare con le loro osservazioni, nel loro pieno diritto, alla pratica testé faticosamente approvata. Di questo passo a quando i controlli sulla regolarità urbanistica delle case dei consiglieri che hanno votato contro ? A riguardo non possiamo non rimarcare che essi fanno parte già dei compiti di controllo del comune, anche prima della risoluzione minacciosa presentata dai consiglieri Olimpieri, Gialletti e Pizzo.
In merito noi non possiamo che essere- e la nostra storia, nemmeno tanto recente, lo testimonia- favorevoli a colpire tutti gli abusi, verificando anche le responsabilità dell’amministrazione. Alla quale ricordiamo, per esempio, che ancora deve rispondere all’esposto presentato il 28 marzo scorso da cittadini di Rocca Ripesena in merito a presunte irregolarità commesse dal proponente le nuove opere, tra cui il recente abbattimento di un fabbricato.
Noi rappresentiamo quella parte di interessi diffusi legati alla tutela della gradevolezza del paesaggio convinti, come siamo, che questo sia anche un valore economico e un elemento fondante per la ricostruzione di un futuro per le prossime generazioni, che poi sono anche i nostri figli. Siamo perciò fortemente decisi ad impedire la cementificazione del territorio, e ci auguriamo lo siano la grande maggioranza di cittadini orvietani che, come per la vicenda della discarica de Le Crete, hanno imposto alla politica scelte nuove e coraggiose.
Cordiali saluti,
Filippo Belisario, Associazione WWF – sezione di Orvieto
Mauro Corba, Associazione Altra Città, Orvieto
Vittorio Fagioli, Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto
Roberto Minervini, Associazione Accademia Kronos, Umbria
Lucio Riccetti, Associazione Italia Nostra –sezione di Orvieto
Monica Tommasi, Associazione Amici della Terra- sezione di Orvieto
Marco Carbonara, Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia dell’Alfina, Acquapendente
Fausto Carotenuto, Comitato P.D. dalla Specul. del Fotovoltaico Selvaggio, C.Giorgio
Elena Hagi, Rete Salvaguardia Territorio (ReSeT)
Anna Puglisi, Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio, Castel Giorgio
Stefano Ronci, Comitato per la tutela e valorizzazione delle valli del Chiani e Migliari, Ficulle